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MotoGp: doppio trionfo italiano, Bagnaia campione del mondo con la Ducati

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Oltre se stesso, prendendo a spallate ansia, pressione e un pizzico di paura che rende umani anche i miti. "Pecco" Bagnaia non manca l'appuntamento con la storia, si prende a Valencia il mondiale suggellando una rincorsa da consegnare agli almanacchi e diventa il centauro italiano che in sella alla Ducati Desmosedici sale sul gradino iridato più alto su una moto made in Italy, 50 anni dopo Giacomo Agostini con la MV Agusta. In una gara diventata subito una partita a scacchi, il pilota torinese gestisce con una freddezza da campione i primi giri dell'ultimo Gp della stagione. Prima corre una serie di rischi duellando, con tanto di contatto da brivido, proprio con l'inseguitore Fabio Quartararo, poi decide che non è il caso di esagerare con i pericoli, lascia andare via il francese - a caccia della vittoria per provare a tenere vive le sue speranze di difendere il titolo del 2021 - e a poco meno di 18 giri dalla fine gestisce la gara accontentandosi di restare lontano dai guai, evitando trappole pericolose, non facendosi coinvolgere troppo dalla foga degli avversari per non oscurare la 'Nuvola rossa' e la sua favola.

Bagnaia chiude al nono posto, piazzamento che sarebbe stato sufficiente anche in caso di vittoria di Quartararo, che dopo un avvio scintillante finisce al quarto posto una gara dominata e vinta da Alex Rins in sella alla Suzuki, team giapponese alla sua ultima gara nella classe regina prima dell'addio. Lo spagnolo, che il prossimo anno salirà in sella ad una Honda, precede il sudafricano della Ktm, Brad Binder, e l'iberico della Ducati Pramac, Jorge Martin. Il Gp di Valencia consente a un altro pilota italiano Ducati di concretizzare la sua rincorsa. Enea Bastianini con l'ottava piazza scavalca in classifica generale Aleix Espargaro, caduto nei primi giri con l'Aprilia, ottenendo il terzo posto con la Ducati del team Gresini.

È il completamento di una festa tricolore gonfia di emozione, con tutto il team della scuderia di Borgo Panigale che fatica a trattenere le lacrime. Bagnaia sotto il casco a tinte dorate che gli avevano confezionato per l'occasione a gara finita, nasconde tutta la sua commozione e il suo orgoglio, abbracciato dall fidanzata Domizia e da tutto lo staff. Ancora non crede alla sua impresa e sembra quasi non volersi svegliare da quello che non è però un sogno ma una favola a lieto fine dopo un avvio di stagione dove tutto sembrava girare storto. "Tutto bellissimo e fantastico. È stata la gara più dura e difficile della mia vita, la mia ambizione era di arrivare tra i primi cinque ma dopo 5 giri ho cominciato a soffrire con l'anteriore della moto. Non ha importanza. È stata lo stesso una grande giornata. E sono molto felice", sono state le prime parole del campione torinese che ha ricevuto subito i complimenti del suo primo rivale. Quartararo a fine gara è andato subito ad abbracciarlo e a congratularsi con lui compiendo un gesto di grande sportività - dopo la bagarre in pista - per quello che è un passaggio di consegne.

Nel paddock di Pecco c'era anche Valentino Rossi, che proprio su questo circuito un anno fa aveva annunciato l'addio alle corse, lui che aveva regalato tredici anni fa l'ultimo titolo piloti all'Italia in sella alla Yamaha. Da una festa di commiato a una che invece sembra preludere ad una lunga striscia di successi. La Ducati e Bagnaia hanno messo a frutto un lavoro durato decenni. E non è certo un caso che sulla maglia rossa del centauro torinese ci fosse scritto campioni del Mondo. "Ce l'abbiamo fatta - ha commentato il dg Luigi dall'Igna - È stata difficile e lunga ma è stato un bel viaggio". E i tifosi della Rossa vogliono che non finisca qui.

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