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La Roma ribalta il Ludogorets e vola agli spareggi di Europa League

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Luca De Lellis
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Come Jack Sparrow in Pirati dei Caraibi, il capitano porta in salvo la nave. Lorenzo Pellegrini ribalta il Ludogorets e porta la sua Roma allo spareggio di Europa League, nel quale affronterà una terza scesa dalla Champions. Il 3-1 finale è opera di Nicolò Zaniolo, l’uomo che ha stravolto gli equilibri del match, finalmente tornato ai livelli che tutti si aspettano da uno come lui. Una gara dai due volti: nel primo tempo la squadra di Josè Mourinho sembra prossima al naufragio, poi l’allenatore portoghese rivoluziona l’assetto tattico e dà il là alla rimonta giallorossa.

All’Olimpico la Roma ha un solo risultato a disposizione per non ritrovarsi in Conference: la vittoria. Detto, fatto. Ma quanti rischi, quanti brividi sulla schiena dei tifosi giallorossi. L’approccio al match non è neanche male, El Shaarawy è il più ispirato. Ma il palleggio è troppo lento e il tandem pesante scelto dall’inizio da Mourinho, Belotti-Abraham, non punge. In particolare, il centravanti della Nazionale è troppo frenetico nelle sue scelte, e spesso vanifica gli sforzi dei suoi compagni negli ultimi 20 metri. Prende coraggio, allora, la formazione bulgara che negli ultimi 10’ del primo tempo crea tre o quattro situazioni pericolose, tra le quali il palo solo scheggiato da Cauly. Le avvisaglie ci sono e puntualmente il gol arriva: la Roma è lunga tra i reparti e lascia una prateria a Rick. Smalling non esce e il giocatore brasiliano fa partire un destro fulmineo che batte Rui Patricio. La Roma, in quel momento, vede i fantasmi dell’eliminazione.

Mourinho nell’intervallo cambia tutto. Passa alla difesa a 4 e inserisce Cristante, Volpato e Zaniolo al posto di Karsdorp, Camara e un Belotti disastroso. Ma soprattutto, è l’atteggiamento che muta. Lo si vede subito, quando dopo 30 secondi El Shaarawy si vede respingere una doppia conclusione da Padt. Anche il talento eroe di Verona, il baby Volpato, si mette in luce, ma il suo diagonale esce di poco. Inizia da qui in poi lo show di Nicolò Zaniolo, con la collaborazione del mattatore di giornata: Pellegrini. Il numero 22 guadagna il calcio di rigore del momentaneo pareggio, che il suo capitano realizza spiazzando Padt. Poi la scena si ripete, e i due attori protagonisti sono sempre loro. Lancio millimetrico del capitano giallorosso per lo scatto dell’ex Inter, che viene spinto in area da Nedyalkov. Sul dischetto va ancora il centrocampista, che firma la sua doppietta personale.

Sembra finita, ma una partita del genere non può esserlo mai. Può apparire un paradosso, ma il Ludogorets pareggia in contropiede con Nonato. Un sogno che svanisce? No. Perché la manata di Rick a inizio azione su Ibanez vanifica tutto e provoca l’annullamento operato dal Var. Zaniolo fa il resto. Serpentina e accelerazione delle sue, “puntata” stile calcio a 5 e partita in ghiaccio. Stavolta è finita davvero. La Roma passa il turno di Europa League, con qualche batticuore di troppo.

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