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Mourinho-Lazio, il derby di Roma si gioca sugli errori degli arbitri

Luca De Lellis
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A tre giornate dal termine del campionato Roma e Lazio sono appaiate al quinto posto della classifica. Aspettando l’esito di Atalanta–Salernitana, le due squadre capitoline hanno 3 punti di vantaggio sulla Fiorentina e 4 sulla Dea che, come detto, ha ancora un match da recuperare. Un cuscinetto troppo sottile per essere già sicure di un posto in Europa League.

Mourinho, dopo il pari deludente dell’Olimpico contro il Bologna, ha lanciato una frecciata contro la diretta concorrente e la classe arbitrale: “In 22 anni che alleno non è cambiata la possibilità di vincere con un gol in fuorigioco, come è successo ieri”. Lo Special One, oltre a protestare contro il gol del decisivo 3-4 segnato in fuorigioco da Acerbi al “Picco” di La Spezia, si è anche detto infastidito dall’atteggiamento degli arbitri nei confronti della sua squadra e di Zaniolo in particolare. Come per l’intera stagione, tra Mourinho e gli arbitri il rapporto non è propriamente idilliaco.

 

 

 

 

I derby romani per quest’anno sono finiti ma la tensione resta sempre viva. Tanto che la Lazio, in una nota al veleno pubblicata sul proprio sito ufficiale, ha voluto controbattere alle accuse mosse dal tecnico portoghese: “Il fatto che nel 2022 un allenatore di un’altra squadra, durante le sue conferenze stampa, faccia ripetutamente riferimento a presunti favori arbitrali a squadre concorrenti e che, allo stesso tempo, alcuni giornalisti sportivi nazionali, di dichiarata fede calcistica, si infervorino sullo stesso argomento, dimenticando il loro ruolo professionale e il dovere di imparzialità, dimostra alcune cose: che la Lazio è ossessivamente nei loro pensieri più di altri ambìti obiettivi professionali; che, come spesso accade, si guarda in casa degli altri per distogliere l’attenzione da risultati mancati e da clamorosi episodi avvenuti in casa propria, a proprio favore, sotto gli occhi di tutti; che nonostante la necessità di evolvere l’immagine del calcio in Italia, alcuni protagonisti sono fermi alla costante ripetizione delle accuse agli arbitri e al VAR; che su questi atteggiamenti offensivi verso la categoria degli arbitri e sulla mancanza di obiettività giornalistica troppo spesso si sorvola. La Società Sportiva Lazio respinge ai mittenti le critiche e le insinuazioni, continua a credere che i valori si dimostrino in campo e non nei salotti televisivi. La Lazio non si presterà mai ad essere l’alibi o il capro espiatorio di nessuno e farà valere nelle sedi opportune le proprie ragioni. La linea della Società continua ad essere quella di non discutere le decisioni prese sul campo, anche quando si tratta di episodi lampanti avvenuti a sfavore della squadra biancoceleste […]”

Intanto, l’AIA ha optato per la sospensione degli autori della grave svista arbitrale. Il direttore di gara Luca Pairetto e il responsabile VAR Luigi Nasca terminano anzitempo la propria stagione. Un provvedimento severo, orientato a spegnere le fiamme accese da una tecnologia che sta provocando più danni che benefici in questa stagione. Il fuorigioco è un fatto oggettivo e, almeno quello, non lo si dovrebbe sbagliare. A prescindere dalla squadra in questione.

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