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Frenata giallorossa, la Roma è da resettare

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Emanuele Zotti
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Una Roma da resettare. L'arrivo della sosta sembra quasi provvidenziale per tracciare una linea e ripartire dopo i due gol incassati all'Olimpico dal Bodo Glimt e la dolorosa sconfitta di Venezia, e in questo senso l'uomo chiamato a la differenza è José Mourinho. Da sempre una delle principali doti del portoghese è quella di riuscire compattare lo spogliatoio nei momenti di difficoltà, facendo da scudo contro tutto e tutti. Per ora però i monologhi in conferenza e le sfuriate contro gli arbitri non sembrano essere bastati: per questo le prossime due settimane saranno fondamentali per concentrarsi esclusivamente sul campo e cercare di migliorare quello che non va per evitare di andare incontro ad «un'annata di dolori nel corpo e nell'anima». Un'espressione forte, utilizzata dallo Special One dopo la frustrazione per l'ennesimo torto arbitrale ma che rischia di suonare come un eccesso di franchezza nel giudizio sulla rosa a disposizione, di il tecnico si era detto soddisfatto nell'intervista di fine mercato rilasciata ai canali ufficiali del club.

Impossibile però pensare ad una resa ad inizio novembre visto che al mercato di gennaio mancano due mesi. Sbollita la rabbia, Mourinho e il suo staff torneranno a concentrarsi sulle cause che hanno portato la Roma ad ottenere una sola vittoria nelle ultime sette partite e ad ottenere un solo punto in quattro scontri diretti disputati. Detto che i risultati nei match con Lazio, Juventus e Milan sono viziati da evidenti nefandezze dei direttori di gara, è altrettanto vero che in sette gare i giallorossi hanno subito 15 gol segnandone appena 7.

 

 

 

 

 

Una media che, se mantenuta, difficilmente consentirebbe di staccare un pass per le competizioni europee dell'anno prossimo: risultato che un club con un allenatore da 7.5 milioni all'anno in panchina e che nell'ultima sessione di mercato ha speso più di 90 milioni di euro non può permettersi. D'altro canto però è innegabile come la rosa soffra di alcune lacune che hanno complicato i piani dell'allenatore. All'appello mancano un terzino destro come alternativa a Karsdorp, il centrocampista invocato da Mourinho fin dal suo arrivo nella Capitale e un difensore centrale mancino. Tiago Pinto è al lavoro per piazzare almeno un paio di colpi a gennaio: sulla fascia destra piace Bereszynski della Samp mentre in mediana si studia un piano B se non si arrivasse ad un accordo per Zakaria. Non trovano conferma invece le voci che vedrebbero la Roma interessata Botheim del Bodo, nonostante i tre gol segnati dal norvegese contro i giallorossi in Conference League.
 

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