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"Mente di continuo" Il capo dell'Uefa Ceferin massacra Agnelli, guerra totale sulla Superlega

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Se il comunicato dell'Uefa sulla nascita della Super League era sembrata dura, non è nulal al confronto delle parole che il presidente del calcio europeo Aleksander Ceferin ha pronunciato nella conferenza stampa a Montreux dopo l'ufficializzazione dello strappo di 19 club - i più ricchi e blasonati tra cui Juventus, Inter e Milan - non risparmiando pesanti accuse personali. 

 

Il presidente della Uefa è un fiume in piena. Al termine della riunione dell’Esecutivo dell'organismo che regola il calcio europeo parte al contrattacco. L’azione portata avanti dai 12 club «è un progetto senza senso, egoistico, alimentato dall’avidità. Un piano cinico, che va contro quello che dovrebbe essere il calcio. Ma non lo permetteremo». E a conferma di quanto già annunciato ieri in un comunicato, quando ancora la Superlega era una voce non confermata, «ai calciatori che giocano nelle squadre che fanno parte di questa lega chiusa non sarà permesso di partecipare ai Mondiali e agli Europei. Faremo tutto quello che è in nostro potere perché questo progetto non sia mai realizzato».

 

Per Ceferin l’idea della Superlega «equivale a sputare in faccia a tutte le persone che lavorano e amano il calcio. Ma non lasceremo che ce lo portino via. La Uefa non è una questione di soldi, la Superlega sì, è una questione di interessi di una dozzina, che non vorrei chiamare ’una sporca dozzina'. La Uefa è il calcio, finanzia il calcio. Per alcune persone la solidarietà non esiste, esiste solo il denaro nelle loro tasche».

 

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli, dimissionario presidente dell’Eca e ora vicepresidente della neonata Superlega, è il principale destinatario delle critiche di Ceferin. «C’è una piccola parte di persone accecata dall’avidità, a cui non interessa nient’altro. Non pensavamo che ci fossero dei serpenti dentro la nostra squadra. Andrea Agnelli è una delle più grandi delusioni, se non la più grande. Non ho mai visto una persona che mentisse così di continuo. Avevo parlato con lui sabato pomeriggio, mi aveva detto solo che erano voci, di non preoccuparmi, che mi avrebbe chiamato in un’ora. E invece ha spento il telefono. L’avidità è così forte che sconfigge tutti i giusti valori umani. Ma resto calmo, anzi, sono felice che sia successo perché queste persone hanno mostrato il loro vero volto». 

 

Ceferin assicura di avere il sostegno sia della Fifa (Infantino mi ha detto personalmente che è contrario alla Superlega. Farà una dichiarazione a riguardo domani, ha detto) che della Commissione dell’Unione Europea, con la quale la Uefa lavorerà a stretto contatto per capire come poter punire i club ’scissionisti'. Ha detto che sta ancora valutando la situazione con la squadra legale dell'Uefa, «è ancora presto, ma il prima possibile dobbiamo sospendere tutti dalle nostre competizioni».

Per Ceferin la Super League è una questione di avidità, egoismo e narcisismo di poche persone ma l'Uefa a disposta ad accogliere i ribelli in caso di passo indietro. Anche se i rapporto sembrano compromessi. 

«Non ho detto che questi club sono banditi dal calcio europeo per sempre ma il loro modo di agire è stato terribilmente sbagliato. Agnelli aveva definito la nuova Champions ’un progetto fantastico' dal quale però è fuggito. Se volessero tornare, direi loro: ’Bentornati in questo progetto fantastico'. Non c’è niente di personale, forse con Agnelli sì, ma non voglio che tornino in ginocchio per essere ripresi, solo che ci mostrino rispetto e finora non ne ho visto molto. A questi club non interessa però la solidarietà, puntano al denaro, sono persone che vogliono sempre di più. Per noi il denaro non è tutto ma per loro sì. Chiunque abbia rispetto per i tifosi, deve chiamarsi fuori da questo progetto». La guerra del calcio è iniziata, vedremo chi avrà più colpi da sparare. 

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