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La Superlega piace solo alle borse. Volano i titoli dei club coinvolti, Juventus più di tutti

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La Superlega fa volare in Borsa i titoli dei club fondatori quotati sui mercati azionari, Juventus in primis. I dieci miliardi di ricavi, le minori incognite legate a possibili 'annate sfortunate' e l'ambizione di usare i brand dei club più seguiti al mondo per trasformare sempre il calcio in un evento mediatico planetario sono tutti argomenti che piacciono agli investitori. L’interesse economico-finanziario è alto ed è testimoniato dal balzo in borsa delle società quotate coinvolte: l’italiana Juventus, poco prima di mezzogiorno, scatta del 12,8%, mentre il Manchester United, che ha come mercato principale New York, è salito di oltre il 5% nel pre-mercato.

 

 

A scommettere sul progetto è Jp Morgan, una delle principali banche del mondo, che finanzierà l’iniziativa. Le indiscrezioni parlano di 3,5 miliardi da distribuire subito alle squadre partecipanti più un altro sostanzioso - 3 miliardi - anticipo sui ricavi. Su questo fronte la previsione è che la nuova competizione, con le sue gare infrasettimanali, possa spingere il fatturato di chi vi parteciperà fra diritti tv più alti, maggiori vendite da biglietti, sponsorizzazioni e merchandising. Gli analisti di Intesa Sanpaolo evidenziano già come i diritti della competizione saranno verosimilmente superiori ai circa 2 miliardi di euro che la Champions ha ricevuto per ogni anno fra il 2018 e il 2021 e come la suddivisione sarebbe fra appena 20 club.

 

 

Le fonti di ricavo permetterebbero di recuperare in fretta le perdite che il Covid ha portato anche nell'industria del pallone. Secondo la 24esima edizione della Football Money League, pubblicata dallo Sports Business Group di Deloitte, i top 20 club per fatturato del calcio mondiale perderanno oltre 2 miliardi di euro di ricavi entro la fine della stagione 2020/21. Un report di Kepler Cheuvreaux sulla Juventus sintetizza i motivi per cui il progetto sarebbe vantaggioso per le squadre partecipanti: "in primo luogo, ridurrebbe la volatilità dei ricavi, visto che la partecipazione alla top League europea non sarebbe legata al raggiungimento della performance sportiva nel campionato nazionale. La Super League sarebbe un evento gestito direttamente, dove i partner fondatori potrebbero concentrare una maggiore quota di benefici rispetto alle squadre 'temporanee' e lo scopo generale della redistribuzione dei diritti media su base più ampia. L’incasso di una somma consistente nel breve termine avrebbe grande beneficio sui bilanci, penalizzati dalla mancanza dei ricavi da stadio. Da capire se tutte le previsioni sul rilancio economico dei club della Superlega diventeranno realtà.

 

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