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Non ce l'ha fatta Bellugi. L'ex interista aveva subito l'amputazione delle gambe dopo il Covid

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La sua storia aveva commosso l'Italia, non solo i tifosi di calcio che ricordavano le sue prodezze sul campo. È morto Mauro Bellugi. Il 71enne ex difensore, in nerazzurro dal 1967 al 1974, aveva subito qualche mese fa l’amputazione delle gambe a causa del peggioramento di patologie pregresse, aggravate dal Covid. 

 

L’ex calciatore di Inter, Bologna, Napoli e Pistoiese era stato ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano, dopo essere risultato positivo al coronavirus, dovendo poi subire l’amputazione di entrambe le gambe: il 13 novembre la prima, il 20 la seconda. La doppia amputazione è stata decisa dai medici dopo il peggioramento per altre patologie che aveva prima di contrarre il Covid. Le sue condizioni di salute si erano aggravate nelle ultime settimane fino a richiedere l’intervento operatorio d’urgenza per complicanze sopraggiunte in seguito. Ma dopo l’amputazione delle gambe aveva continuato ad avere gravi problemi. 

 

"Oggi ci lascia un grande uomo, un grande calciatore, un grande Interista: ciao Mauro",  è il messaggio pubblicato su Twitter con cui l’Inter ha reso omaggio a Bellugi. Aveva compiuto 71 anni lo scorso 7 febbraio. Originario di Buonconvento, in provincia di Siena, approda giovanissimo all’Inter dove - trasformandosi da mezz’ala in terzino - giocherà per cinque stagioni, dal 1969 al 1974: in nerazzurro vincerà uno scudetto, collezionando 137 presenze e un gol, quello siglato nella vittoria contro il Borussia Moenchengladbach nell’andata degli ottavi di finale di Coppa dei Campioni del 1971. A seguire il passaggio al Bologna, dove giocò altre cinque stagioni, prima di chiudere la carriera fra Napoli e Pistoiese prima di appendere le scarpette al chiodo nel 1981, appena 31enne. Ha vestito la maglia della Nazionale in 32 occasioni, prendendo parte ai Mondiali del ’74 e del ’78 e all’Europeo nel 1980. Dopo una brevissima parentesi come vice allenatore alla Pistoiese, è diventato opinionista tv. 

 

La notizia delle sue precarie condizioni di salute l'aveva data lui stesso in una video-chiamata con il giornalista Luca Serafini, sul sito altropensiero.net. “Prenderò le protesi di Pistorius” aveva scherzato  spiegando di essere stato ricoverato in ospedale a inizio novembre dopo la positività al tampone. Poi le sue condizioni si sono aggravate fino all'intervento operatorio agli arti inferiori. “Il Covid mi ha tolto anche la gamba con cui feci gol al Borussia Mönchengladbach”, ha raccontato l’ex difensore che proprio ai tedeschi ha segnato l’unica rete della carriera, nella partita di Coppa dei campioni del 3 novembre 1971, vinta 4-2 dall’Inter. Tanti i messaggi di cordoglio e vicinanza esporessi dal mondo del calcio e non solo.

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