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A Cortina un Mondiale organizzato alla grande nonostante il Covid

Valentina Lo Russo
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Organizzare un mondiale in piena emergenza sanitaria, si può. Lo ha dimostrato la Fondazione Cortina 2021 che, in collaborazione con Triumph Group International (agenzia di organizzazione eventi nota a livello internazionale) ha messo in scena una kermesse mondiale nel pieno rispetto dei protocolli sanitari e senza dover mai interrompere la competizione. Missione compiuta, verrebbe da dire a poche ore dalla cerimonia di chiusura anche da chi ha vissuto l'evento da dietro le quinte ma con un ruolo di grande responsabilità, come l'organizzazione delle due cerimonie, nelle mani della presidente e fondatrice Maria Criscuolo, Chairwoman di Triumph Group International (organizzatrice tra gli altri del G8 di Genova nel 2001 e quello dell’Aquila nel 200:

Quali sono le principali difficoltà nell'organizzazione di un grande evento nel pieno di un'emergenza sanitaria?

"L'organizzazione dell'evento è stata estremamente complessa e non solo nella parte da noi gestita della cerimonia di apertura e chiusura a porte chiuse e con protocollo rigido, ma anche per la gestione che la Fondazione guidata da Valerio Giacobbi (Amministratore delegtao di Cortina 2021), ha dovuro rimettere in piedi trovandosi a gestire i rapporti con gli sponsor, oppure con uffici stampa che non sono più quelli originariamente previsti e con un virtual media center che consentisse a circa 1200 giornalisti di far parte del mondiale e di poterlo viver dietro le quinte. Insomma tutto un altro modo di vivere un evento di questa portata, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione. E' stata una grande impresa".


Come ci si riesce con un budget decisamente ridotto rispetto alle aspettative iniziali?

"Non conosco esattamente il budget totale essendo noi un parte organizzativa collaterale, ma sicuramente posso dire che molti sponsor hanno inevitabilmente dovuto rivedere le loro posizioni perché anche loro venivano da un anno di pandemia".


Come è cambiata in epoca di pandemia l'organizzazione dei grandi eventi e quanto è importante il mondo digitale?

"Il digitale resta l'unico sistema su cui si possono costruire i grandi eventi. E ormai non si torna più indietro. Questa pandemia ha fatto si che il digitale diventasse parte integrante di ogni evento, dai più piccoli ai più grandi". Non torneremo più indietro ma non tanto perché non faremo più eventi live, ma perché saranno completamente trasformati".


Come ci si pone a livello mentale ed emotivo nei confronti di questo cambiamento epocale?

"Il grande evento continuerà ad esistere, certamente la parte digitale sta facendo enormi progressi. Basti pensare che anche tutti gli strumenti che usavamo in aprile -maggio si sono evoluti in breve tempo ma nonostante tutto dobbiamo pensare che anche il digitale ha un'anima, perché in fondo è sempre l'uomo che ci lavora".


L'Italia ha superato la prova?

"Credo che la prova sia stata superata egregiamente. Tutti i paesi stanno rimandando gli eventi, credo che il nostro paese abbia dimostratao professionalità, forza, attenzione a tutti i protocolli e abbia dimostrato al mondo che si può e portare fino in fondo".


In generale, uscendo dai Mondiali, il settore dei grandi eventi che momento vive?

"E' al tracollo, purtroppo ci sono milioni di lavoratori di aziende che hanno chiuso il 2020 con un meno 80 per cento del fatturato, e che vranno un 2021 similare. forse dopo l'estate possiamo apsettarci una risalita ma l'anno è ormai compromesso. Questo mondo non è molto rappresentato dal mondo istituzionale".


Qualche anticipazione sulla Cerimonia di chiusura?

"Sarà assolutamente diversa da quella di apertura. La chiusura sarà prettamente di carattere sportivo, fatta sulla neve, su una delle piste e avrà qualcosa di glamour con passaggio di consegne tra l'Italia e la Francia".

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