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Addio Paolo Rossi, eroe Mundial '82

Simone Pieretti
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In un anno maledetto l’Italia piange un figlio prediletto. Paolo Rossi è morto questa notte dopo una lunga malattia. E’ stato l’hombre del partido del Mundial di Spagna del 1982, é l’unico calciatore ad aver segnato tre gol al Brasile. Con lui, ogni italiano si sentì un Re, almeno per un pomeriggio, una sera, una notte.

Era nato a Prato nel 1956, cresciuto nella Juventus ed era diventato centravanti quasi per caso; lui, con un fisico esile - minuto - ma con quella fulminea rapidità che dentro l’area di rigore sapeva far male. Rossi era un Pippo Inzaghi più elegante, ma non meno spietato, era quello dell’area piccola, l’attaccante che la metteva dentro. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 è stato il giocatore più pagato della storia del calciomercato; Mister 5 miliardi. Segna per il Lanerossi Vicenza, per il Perugia, ma soprattutto segna per la Juventus che in quegli anni non lo perde di vista e lo riporta alla casa madre.

Il suo capolavoro sportivo é il Mondiale del 1982, dove arriva dopo due anni di squalifica e poche partite nelle gambe; il suo tutor si chiama Enzo Bearzot, conosce le sue potenzialità, crede nell’uomo ancor prima che nel giocatore: quattro anni prima - in Argentina - era stato insieme a Cabrini, l’azzurro più promettente. E le promesse, in quella torrida estate spagnola, divennero realtà: tre gol al Brasile, due alla Polonia in semifinale, uno alla Germania nella finale del Bernabeu; l’Italia dopo 44 anni torna a vincere la Coppa del Mondo. Paolo Rossi é il miglior giocatore del Mondiale, e vince il Pallone d’Oro, unico erede di Gianni RIvera. E’ la vittoria di un intero Paese, il successo che segna distintamente un Rinascimento della Nazione; l’austerity, il terrorismo, gli anni di piombo, le lotte di classe: Pablito fa gol, e mette tutti d’accordo con il suo sorriso mite e gioioso, con le sue reti che sono al tempo stesso un colpo di frusta e una carezza al cuore. Fuori dai confini nazionali, ogni italiano é stato Paolo Rossi, perché Paolo Rossi per almeno un decennio é stato sinonimo di Italiano, nel mondo intero.

A livello di club vince tutto con la Juventus: scudetti, Coppe Italia, Coppa delle Coppe, Coppa dei Campioni. Il signor Rossi non era un italiano qualunque: pur avendo il nome più comune di tutti, era unico. Se ne va a 64 anni, e se ne va a modo suo, in punta di piedi. Ancora una volta, ha messo tutti davanti al fatto compiuto, come quando buttava la palla dentro la porta. Non succedeva mai niente, e un istante dopo era successo già tutto.

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