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Caos Lazio per i tamponi, indagato il proprietario del laboratorio di Avellino

Daniele Rocca
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Il caos tamponi va avanti. Dopo il blitz della polizia giudiziaria sia ad Avellino che a Formello, in cui sono stati acquisiti i referti dei tamponi e tutte le documentazioni correlate, la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo con tre possibili ipotesi di reato: falso in atto pubblico, epidemia colposa e frode in pubbliche forniture. Per ora un solo nome è iscritto nel registro degli indagati: si tratta di Massimiliano Taccone, presidente del Futura Diagnostica, il laboratorio campano che processa i test della Lazio. Qualora fossero riscontare irregolarità, la società di Lotito potrebbe essere ritenuta parte lesa e danneggiata dal laboratorio.

Sulla questione sarà ascoltato il responsabile sanitario del club, il dottor Ivo Pulcini. L'udienza, inizialmente fissata per stamattina, è slittata a data da destinarsi (in serata dovrebbe essere ufficializzato il nuovo appuntamento). Intanto è tornato a parlare anche Walter Taccone, padre di Massimiliano e consulente scientifico del Futura Diagnostica, difendendo la posizione della struttura: "Ho l'impressione che qualcuno debba mettere lo zampino laddove c'è una situazione di per sé trasparente. Avrei capito se questa faccenda fosse partita dalla Procura di Roma, invece quella di Avellino non solo è venuta da noi a fare questi 'controlli', per utilizzare un eufemismo, ma si è presa anche la briga di andare a sindacare a Roma e in casa della Lazio. I tre positivi? Per il nostro laboratorio, Immobile, Strakosha e Lucas Leiva sono negativi per tutti e tre i geni. E abbiamo dato questa risposta. Nella stessa seduta, la Lazio ha avuto anche qualche positività, che abbiamo segnalato immediatamente".

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