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Le ultime ore di Pallotta presidente: da lunedì la Roma sarà ufficialmente di Friedkin

Emanuele Zotti
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Per James Pallotta sono le ultime ore da presidente della Roma. Lunedì il club giallorosso cambierà ufficialmente proprietà, passando nelle mani del miliardario Dan Friedkin che già a marzo era stato ad un passo dall'acquisto prima che la pandemia bloccasse la trattativa. L'intesa tra i due imprenditori era stata trovata poco dopo la mezzanotte del 6 agosto (accompagnata da un comunicato di conferma per la Consob) e sancita dalle Pattuizioni Parasociali tra la Roma e il The Friedkin Group pubblicate il 10 agosto. Come si legge sul comunicato diramato dal club, il magnate di Houston rileverà le 12 società che compongono l'universo giallorosso: "L'operazione sarà effettuata attraverso una cessione a Friedkin dell'intera partecipazione detenuta da AS Roma SPV nel Club pari all’86,6% del capitale sociale del Club, per un prezzo di acquisto pari a Euro 0,1165 per azione. L’Operazione prevede che Friedkin acquisisca, oltre al 100% del capitale azionario di NEEP, anche il 100% del capitale sociale di ASR Soccer LP S.r.l. e il 100% del capitale azionario di ASR Retail TDV S.p.A. L'Operazione è valutata in circa 591 milioni di euro". La cifra comprende 91 milioni da versare nelle casse della Roma come aumento di capitale, 199 di «equity» per il venditore e 300 milioni per coprire i debiti.  Friedkin rileverà anche partecipazioni indirettamente detenute con NEEP Roma Holding in As Roma SpA, ASR Media and Sponsorship, As Roma Real Estate, Brand Management, Roma Studio, Soccer SaS di Brand Management, Stadio TdV e TdV Real Estate.

Dopodomani dunque andrà in scena il 'closing' che tutti attendono con ansia: i rappresentanti legali delle due parti si recheranno presso lo studio Chiomenti di Roma per mettere le firme sui contratti che trasferiranno la maggioranza del pacchetto azionario da Pallotta a Friedkin. Subito dopo il The Friedkin Group verserà i 199 milioni di «equity» destinati a Pallotta e soci.

Una volta ultimato il closing, il gruppo lancerà un’offerta pubblica di acquisto sull’intero capitale del club per uscire dalla Borsa ed effettuare così il «delisting » come annunciato dallo stesso The Friedkin Group in un comunicato diramato l'11 agosto.

Attualmente i piani di Dan e Ryan - figlio trentenne del magnate che seguirà direttamente dalla Capitale le vicende legate al club -  sono avvolti nel mistero, quel che è certo sono le novità per quanto riguarda il Cda: lunedì infatti si dimetteranno 7 membri (altri 8 lo faranno successivamente) e ne subentreranno altrettanti scelti dalla nuova proprietà che formeranno un comitato esecutivo. Tra questi dovrebbero esserci sicuramente Marc Watts e Alessandro Barnaba. Il primo è braccio destro di Dan e presidente del The Friedkin Group dal 2011, che nello scorso febbraio si era recato a Roma insieme agli altri advisor di Friedkin per effettuare la due diligence sui conti della società. Barnaba invece è il banchiere romano (e romanista) che ha affiancato Friedkin nella trattativa per acquistare la Roma con il ruolo di advisor. Ha costruito la sua carriera a Londra diventando uno degli uomini di spicco della finanza internazionale. Siede già nel Cda azienda d’abbigliamento Battistoni e ha da poco lasciato il suo incarico in JP Morgan per dedicarsi ad un progetto personale.

Ancora non si conosce invece la data precisa in cui Dan e Ryan Friedkin sbarcheranno a Roma: il figlio del magnate è in Europa già da qualche giorno e potrebbe aver raggiunto gli avvocati dello studio Chiomenti che si sono incontrati a Londra per un briefing prima di volare in Italia per scrivere la prima pagina di un nuovo capitolo della storia della Roma.

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