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"Negra di m... ". Giovane calciatore nella bufera ma il club valuta il perdono

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«In poche parole c’è una negra di m... che pensa di avere dei diritti, e tra l’altro sta negra è pure donna, quindi già ’donna" e ’diritti" non dovrebbero stare nella stessa frase...». È questo l’incipit di una story pubblicata su Facebook qualche settimana fa dal 19enne Marco Rossi. Il ragazzo tra le altre cose è anche un calciatore, tesserato per la Monregale Calcio, a cui in molti hanno segnalato l’episodio, chiedendo di prendere provvedimenti.

A distanza di alcune settimane però nulla era ancora stato attuato, tanto che oggi la società ha pubblicato sul suo sito un comunicato, in cui si dissocia dalle parole del ragazzo pur non avendolo ancora escluso dalla sua rosa. «La nostra società - si legge in un comunicato sul sito internet - si è fin da subito fortemente dissociata dal gravissimo episodio che ha visto protagonista Marco Rossi. Essendo quest’ultimo un suo tesserato, la Monregale ha condannato tale episodio (pur non avendo alcuna rilevanza con l’attività sportiva, ma essendo contrario ai nostri valori etici) e ha fatto quel che poteva, cioè sospendere immediatamente il ragazzo da ogni attività sportiva».

«Non siamo e non saremo mai razzisti». È quanto si legge in un lungo post su Facebook della Monregale calcio. La stessa società piemontese «si è fin da subito fortemente dissociata dal gravissimo episodio che ha visto protagonista Marco Rossi» e «ha condannato tale episodio» sospendendo «il ragazzo da ogni attività sportiva, in attesa di conoscere quali siano i limiti sanzionatori possibili». La Monregale calcio ha inoltre interrotto «il rapporto con il dirigente (ormai ex) Gonella Matteo» a sua volta protagonista della vicenda con il 19enne atleta. «Entrambi i suddetti hanno accettato le sanzioni inflitte, riconoscendo la gravità delle loro (e solo loro) azioni».

Nel ricordare le tante iniziative nel sociale svolte, la società piemontese nel post su Facebook ha ribadito di non poter «tollerare che venga danneggiata (non solo nell’immagine, ma anche economicamente, mettendo a rischio la sua sopravvivenza) una società che ha un ruolo riconosciuto come fondamentale proprio per l’inclusione, nelle nostre zone».

Ma il presidente della società è già disposto al perdono. «Il giovane è stato sospeso dalla squadra - rende noto il presidente  Igor Bertone  - Se una persona commette degli errori deve pagare ma anche essere riabilitato. Dunque per quest'anno non è più tesserato con noi, ma in futuro potremo anche valutare se reintegrarlo nel gruppo. Altrimenti saremo razzisti due volte».  

«Sono disgustato per le frasi razziste e sessiste, diffuse dai media in queste ore, pronunciate dal giovane calciatore del Monregale Calcio, che giustamente ha preso provvedimenti e sospeso il giocatore. Lo sport deve essere veicolo di trasmissione di valori sani: non è accettabile che uno sportivo, un ragazzo giovane, si esprima in questo modo». Il ministro delle politiche giovanili e dello sport, Vincenzo Spadafora, commenta così sul suo profilo Facebook, la vicenda.

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