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La Federtennis mette tutti in cassa integrazione

Binaghi: scelta obbligata, per 87% ci autofinanziamo

Francesca Schito
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Una decisione drastica ha già scatenato non poche polemiche. La Federazione Italiana Tennis sceglie la cassa integrazione per i propri dipendenti e scatena l'ira dei sindacati: "Per la prima volta nella storia del movimento sportivo nazionale italiano, in una condizione di assoluta e drammatica emergenza sociale, una federazione sportiva decide motu proprio di porre in cassa integrazione tutti i propri dipendenti, senza tenere in alcun conto le pur rilevanti argomentazioni opposte dalle organizzazioni sindacali nel corso della discussione. Le quali hanno tutte manifestato forte contrarietà evidenziando l'inopportunità di agire quello strumento oggi, soprattutto in questo tragico momento storico e sociale, perché contro i diritti e gli interessi dei lavoratori e delle loro famiglie". Il fatto che la Fit, come in differente misura ogni federazione sportiva, riceva milioni di fondi pubblici non fa che aggravare la situazione, ma il presidente della Federtennis Angelo Binaghi spiega le sue motivazioni: "Quello della Federtennis oggi è un bilancio di guerra: abbiamo sospeso tutti i contratti, dal più grande ai più piccoli. Non vengono pagati neanche Corrado Barazzutti, Nicola Pietrangeli e Sergio Palmieri. Siamo la federazione che più di tutte si autofinanzia, la percentuale è dell'87%. Perciò siamo quella che più soffre. Senza gli Internazionali e le altre entrate, abbiamo bloccato tutto. L'abbiamo fatto anche per trovare le risorse per sostenere le nostre società sportive, senza le quali noi non ci siamo". 

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