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Ibrahimovic diventa una statua: "Sono il migliore"

Carlo Antini
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«Se dovete dedicarmi una statua fate in modo che sia la più alta possibile in modo che tutto il mondo possa vederla». Fedele a se stesso e al suo personaggio "strabordante" che fa dell'autostima la sua prerogativa, Zlatan Ibrahimovic si era rivolto così circa tre anni fa agli scultori ingaggiati dalla federazione svedese per rendere omaggio al calciatore più amato di Svezia. E oggi a Malmoe, nel parco non distante dallo stadio della sua città natale, nel giorno dell'"unveiling" davanti a migliaia di appassionati, il campione svedese tra i più prolifici della storia del calcio, non ha nascosto la sua soddisfazione facendosi immortalare davanti ad un "gigante" di bronzo di tre metri e mezzo su una base di granito rosso di otto tonnellate. "Mi sembra irreale, è ovviamente un grande giorno e un grande momento dopo 20 anni di calcio. Non sono speciale, anche se sono il migliore in quello che faccio", ha dichiarato Ibra, in abito scuro, augurandosi che la sua statua possa essere fonte di ispirazione per tutti. L'opera con venature dorate ritrae il centravanti svedese (che a Malmoe collezionò in totale 40 presenze con 16 segnati prima di iniziare la sua carriera all'estero), a torso nudo, nella sua iconica esultanza con le braccia larghe. Il bomber arrivato dagli Usa, dove è impegnato nel campionato MLS con i Los Angeles Galaxy, si è concesso per foto e autografi di rito, girando attorno alla base dove verranno anche incisi tutti i suoi titoli e record vinti in carriera. L'iniziativa della federcalcio svedese risale al 2015 affidando l'incarico allo scultore e artista Peter Linde e nel novembre del 2016 il progetto venne reso pubblico. Non è la prima volta che una statua viene dedicata ad un calciatore: recentemente ne è stata inaugurata una all'Emirates di Londra per Thierry Henry, grande attaccante dell'Arsenal. Ma è recente anche quella dedicata a Cristiano Ronaldo a Madeira e a Leo Messi a Buenos Aires. Statue sono state dedicate anche a David Beckham a Los Angeles, una a Diego Maradona a Calcutta, a Ferenc Puskas a Budapest, a Eusebio a Lisbona. All'Old Trafford di Manchester campeggiano poi le statue dei mitici George Best, Denis Law e Bobby Charlton, mentre quella di Bobby Moore davanti a Wembley con l'Inghilterra campione del Mondo 1966. Resta comunque iconica la statua della famosa testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi nella finale dei Mondiali 2006 vinta dall'Italia sulla Francia.

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