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Roma-Fiorentina, Di Francesco riparte con Nainggolan

Di Francesco

Erika Menghi
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Voltare pagina. Di Francesco vuole vedere una reazione dopo il severo ko di Barcellona e il campionato offre subito una gara di rilievo come Roma-Fiorentina, con in palio punti preziosi per la corsa Champions: «Sicuramente il primo giorno non è stato facile, erano tutti un po' rammaricati per il risultato, non meritavamo quel passivo, ma dobbiamo guardare avanti, alle porte c'è subito una partita importante. Dobbiamo preparare Fiorentina, Barcellona e derby al meglio. Stiamo crescendo dal punto di vista della mentalità, ma ancora non basta. Mi è piaciuta la squadra, ma non ci dobbiamo accontentare, un 4-1 non può essere un esempio da cui ripartire». Da migliorare sicuramente la mira di un attacco che contro i viola sarà in emergenza senza Under e Perotti: «Dobbiamo migliorare il rapporto occasioni create e gol fatti, dobbiamo ritrovare maggiore cinismo sotto porta, ci è un po' mancato. Cengiz non sarà convocato, con la speranza che sia in gruppo per il Barcellona, e c'è questa possibilità, mi sbilancio un po'. Vorrei almeno averlo a disposizione. Nainggolan oggi farà un provino decisivo per esserci domani, ha lavorato in gruppo ed è stato convocato. Contro il Barcellona, anche quando abbiamo fatto l'ultimo allenamento era inibito da questo fastidio, non poteva giocare al meglio. Perotti ha preso un brutto colpo al polpaccio. Defrel giocherà sicuramente titolare, per gli altri vedremo». Schick invece «va lasciato più tranquillo, dobbiamo aspettarlo un pochino sotto il punto di vista della mentalità. Non è detto che giochi, se dovesse giocare non gli metterei gli occhi addosso. Parlo per il suo bene». La cosa da evitare è il contraccolpo psicologico: «Non deve esserci assolutamente, ci deve far riflettere, ne dobbiamo far tesoro non solo per il campionato, ma anche per il ritorno». Ci sarà Pallotta in tribuna all'Olimpico per il secondo round coi blaugrana, l'arrivo del presidente è slittato e arriverà tra domenica e lunedì, a ridosso del match: «Il tramite per arrivare al presidente per me è Monchi, che mi ha trasferito il suo messaggio nel quale diceva che era molto contento della prestazione e dispiaciutissimo del risultato. Era convinto anche lui che avremmo meritato molto di più rispetto a quello che ha detto il campo. Questo mi ha fatto molto piacere ma non abbiamo avuto modo di parlare di altre situazioni. Io faccio l'allenatore e ho principalmente rapporti col ds, se dovesse venire Pallotta parleremo un po' di tutto, non ho argomenti particolari da trattare. Ѐ presto – aggiunge Di Francesco – per fare il bilancio definitivo, c'è da finire un campionato, c'è la partita di ritorno, noi diamo tutto per scontato e a me non piace anche se è inutile negare che sia difficile, ma c'è questa gara. Voglio vedere tutti, all'interno di questo gruppo e di questo ambiente, combattivi fino alla fine su tutti gli obiettivi. Se abbiamo lasciato qualcosa al caso nell'ultimo periodo cercheremo di riprendercelo con prestazioni più attente». Testa alla Fiorentina, in primis, ma il pensiero già vola fino a martedì: «La gara più importante è quella che arriva prima, è importantissima anche quella dopo, bisogna credere in qualcosa di importante, serve orgoglio e determinazione. Abbiamo già fatto un pizzico di errore, questo ambiente l'ha fatto, col Bologna: tutti ci massacrano perché abbiamo fatto male, ma dovevamo pensare al Barcellona. Oggi pensiamo alla Fiorentina e riportiamo l'attenzione sulla Fiorentina, poi portiamo l'attenzione, forse anche più alta per quella che è la partita, il contesto e l'atmosfera, al Barcellona». La priorità è blindare la prossima Champions: «Abbiamo meno energie, ma c'è da mantenere per forza il terzo posto, visto che ci sarà anche il derby, uno scontro diretto per l'Europa».

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