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Roma, Di Francesco: "Momento duro, non mi aspettavo un mercato così"

Eusebio Di Francesco

Erika Menghi
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Roma-Sampdoria, secondo atto. C'è ancora Dzeko, e la speranza che alla fine resti si mantiene viva mentre si avvicina la scadenza del mercato, ci sono El Shaarawy, Perotti e De Rossi in gruppo per il provino generale che potrebbe ridurre l'emergenza e far felice Di Francesco: «Daniele ha aumentato i carichi di lavoro e potrebbe essere a disposizione, i due esterni saranno convocati e uno dei due scenderà in campo dal primo minuto. Gonalons non è invece recuperabile. Rispetto a mercoledì vorrei rivedere il gol, ci manca quello, è il problema che ci portiamo dietro da tempo». A Genova ha segnato Edin e non è bastato per vincere, stavolta la consegna non cambia e il bosniaco in orbita Chelsea sarà di nuovo in campo dal 1': «Né io né la Roma ci vogliamo privare di giocatori importanti, è normale che se arriva un'offerta importante e servono soldi si fanno delle valutazioni. Io ho chiesto Messi, però mi hanno detto che non è possibile. Mi sono ritrovato di fronte ad un qualcosa che in questo momento non mi sarei aspettato, ma al momento Dzeko è un mio giocatore e spero che resti almeno fino a fine stagione. Per il resto faccio il mio lavoro e cerco di farlo al meglio, mi sono state dette delle cose e il discorso è chiaro: o accetti o te ne torni a casa ed io ho scelto di allenare la Roma anche nelle difficoltà». Eusebio è stato colto di sorpresa da una situazione nota, il rosso a bilancio: «Obiettivamente non conoscevo le casse o alcune situazioni di cui sono venuto a conoscenza in questo periodo, però facciamo questo lavoro e dobbiamo essere pronti a tutto. Non è ancora successo nulla, comunque, e magari è un discorso che faremo successivamente. Mi auguro solo che la gente, come ha fatto in altre partite, ci sostenga, al di là delle presenze allo stadio. In una situazione del genere dobbiamo aspettare un po', è normale che un'eventuale cessione si lega ad un discorso di Fair-Play Finanziario e a cose che deve spiegare la società». Lui chiede però rinforzi, anche in virtù del possibile addio di Palmieri: «Il mercato non dorme mai, bisognerà vedere le nostre mosse e se inseriremo qualcosa a destra o a sinistra. A sinistra abbiamo più alternative, con caratteristiche diverse, vedi Jesus, Moreno e Kolarov, mentre a destra avrei meno possibilità se non dovessi avere Florenzi e Bruno Peres insieme. Stiamo facendo delle valutazioni per cercare di migliorare un determinato reparto. Kolarov è stato meno brillante nelle ultime partite sotto il punto di vista della lucidità, non della corsa». Un pizzico di stanchezza dovuto agli impegni ravvicinati e ad una pausa invernale che ha prodotto più danni che vantaggi: «Tre partite in una settimana i giocatori le soffrono, ma non ne posso tener conto più di tanto perché c'è il mercato quindi bisogna tenerli sull'attenti soprattutto dal punto di vista mentale e ho tanti giocatori in condizioni non ottimali. La sosta ha creato molti più problemi di quanto immaginassimo. Alla prossima verranno fatte altre valutazioni, nell'organizzare questo percorso qualcosina non ha funzionato, l'attenzione da parte di tutti non c'è stata, parlo in generale, non solo dei ragazzi e questo ci deve far riflettere per il futuro». Chi sembra stare meglio dal punto di vista psico-fisico è Schick, entrato col piglio giusto a Genova: «Si è allenato con più continuità in questo periodo, forse tra lui, Defrel e Under è quello che sta meglio. Patrik è stata la dimostrazione che con la testa e la concentrazione giusta, può interpretare benissimo il ruolo di esterno destro, a Marassi lo ha fatto, deve cercare di fare quello che io gli chiedo». Domani potrebbe avere una chance dall'inizio.

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