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Ventura non è più il ct della Nazionale, Tavecchio resiste

Il presidente della Figc Carlo Tavecchio

Ancelotti è la carta del presidente federale per restare ma potrebbe non essere sufficiente

Silvia Sfregola
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L'uomo della rinascita, della riscossa. della salvezza. Affidiamogli l'etichetta che più ci piace, ma per adesso Carlo Ancelotti è soprattutto l'uomo dei sogni. Nel senso che la strada che porta al tecnico emiliano alla panchina che da oggi ufficialmente Gian Piero Ventura ha lasciato senza padrone, non è di quelle in discesa. La certezza è che, fallita la strada del 'normalizzatore' poco abituato ai riflettori, nella scelta del nome giusto per l'anno zero la Federazione tenterà in ogni modo di accalappiare un big. Lo ha ribadito Carlo Tavecchio, rimasto in sella nonostante la burrasca che spira verso i piani alti di via Allegri nel dopo-San Siro: "Valutiamo allenatori importanti". Un nome di peso, dal curriculum forte, dotato della necessaria autorità per gestire le inevitabili pressioni e di un pedigree tale da consegnargli la fiducia incondizionata dello spogliatoio. E magari a vincere, perché no. Tutti indizi che portano all'identikit di Carletto Ancelotti. Che, caso vuole, è attualmente a spasso dopo la fine dell'esperienza con il Bayern Monaco. E' lui il candidato numero uno per prendere le redini della Nazionale: forse l'unico. Al contrario di quanto avvenuto con l'investitura di Ventura, il nome di Ancelotti accenderebbe gli entusiasmi. Un personaggio della sua levatura sarebbe la risposta che il popolo italico pretende dai vertici federali dopo lo choc del mancato Mondiale. Ancelotti ha esperienza, è ammirato per il suo stile difficilmente sopra le righe ed al contrario del suo predecessore si è messo alla guida delle più importanti fuoriserie continentali facendo spesso e volentieri razzia di trofei. Nel suo curriculum, guarda un po', manca proprio la Nazionale. Un obiettivo mai accantonato, semplicemente spostato sempre un po' più in là perché, non è un mistero, Carletto ha ancora voglia di vita quotidiana di campo. Messa in archivio l'avventura in Bundesliga, il mister di Reggiolo ha messo nel mirino il ritorno in Premier League: si sussurra dell'interesse di Chelsea, nella sempre più realistica ipotesi che Conte lasci, e dell'Arsenal che gli consegnerebbe la corona di Arsene Wenger. In Italia i tifosi rossoneri sognano il ritorno a casa di Ancelotti, mentre da tempo risuona il canto delle danarose sirene tentatrici d'Oriente. I primi sondaggi, stando alle indiscrezioni, avviati dalla Federazione sarebbero positivi. Certo, si parla di semplici contatti e nulla più. Ancelotti, che ha ottimi rapporti con il presidente del Coni Malagò, potrebbe accettare solo se gli sarà presentato un progetto serio e davvero convincente, portato avanti con personalità ed idee nuove. In questo senso un coinvolgimento di Paolo Maldini potrebbe giocare a favore. Dettaglio non proprio secondario, nel caso di fumata bianca andrà trovata una soluzione per coprire l'ingaggio che ovviamente non sarà quello di Ventura: la cifra ipotizzabile è 4 milioni, e per questo si tenterà un'operazione alla Conte, con il coinvolgimento di top sponsor. Il nome dell'ex allenatore di Juve, Milan, Chelsea, Real e Psg verrà ufficialmente proposto nel Consiglio federale di lunedì. Se sarà l'inizio di una trattativa vera e propria, lo scopriremo solo vivendo. Se Ancelotti, che curiosamente potrebbe esordire a Wembley nell'amichevole con l'Inghilterra di marzo, deciderà di non colorarsi di azzurro, si passerà alle alternative: Mancini, Ranieri, Allegri. Nella speranza che, ai loro occhi, il richiamo di una Nazionale 'retrocessa' sia ancora forte.

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