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De Rossi: Italia non puoi sbagliare

Venerdì l'andata del playoff contro la Svezia. Il romanista: serve lucidità

Tommaso Maggi
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"Conta solo passare il turno, non possiamo sbagliare. Sangue e sudore vanno bene, ma occorre anche lucidità". De Rossi parla da leader dal ritiro delle Nazionale, attesa dal doppio confronto con la Svezia che metterà in palio il biglietto per Russia 2018: "Non ho mai preso in considerazione l'eventualità di non andare al Mondiale - spiega il centrocampista in conferenza stampa - anche perché la vivrei come una macchia sulla mia carriera. Dobbiamo fare una partita intelligente: le qualità non ci mancano, e dobbiamo mixarle con l'attenzione e l'esperienza". L'eventuale qualificazione regalerebbe al capitano della Roma il privilegio di giocare il quarto mondiale: "E' un appuntamento che nessuno vuole perdere. Io ci tengo molto ad andare in Russia, sarebbe la mia quarta Coppa del Mondo: è il mio lavoro, devo farlo in maniera seria. Non so se farò un torneo da protagonista, ma sarebbe un timbro sulla mia carriera il fatto di non qualificarmi". Prima, però, c'è da battere la Svezia e De Rossi è pronto a mettere al servizio della squadra tutta la sua esperienza: "E' una delle qualità che serviranno, come furore, rabbia, tecnica e organizzazione. Solo l'esperienza, però, non serve. Spero che a nessuno di noi tremino le gambe. A me non tremarono in finale di Coppa del Mondo a 22 anni. Avere più esperienza non significa che devo avere il posto assicurato e che sono migliore di un altro". La Svezia è un ostacolo da non sottovalutare ma il centrocampista individua un piccolo vantaggio che gli azzurri dovranno essere bravi a sfruttare: "Il fatto che non ci sia Ibrahimovic è sempre un bene per noi perché anche a 40 anni e con una gamba rotta contro non lo vorrei mai. La Svezia, però, non è una squadra materasso: se il Mondiale è importante per me penso che lo sarà anche per loro che ne hanno giocati meno. Ma possiamo batterli, anche se ci sarà da soffrire. Nello spogliatoio abbiamo grandissima fiducia, c'è la consapevolezza di essere più forti, anche migliori della Svezia, ma esiste anche quella paura che fa parte del calcio moderno, di un calcio che oggi è più aperto come confini. Bisognerà stare molto attenti. Dobbiamo andare in Russia, perché una volta che sei lì poi te la giochi. Non partecipare sarebbe molto negativo". La chiosa è sull'amico Pirlo che ha appena dato l'addio al calcio giocato: "Il consenso che ha ricevuto da tutti è simile a quello che ha ricevuto Totti qualche mese fa. E' stato un calciatore eccezionale, fuori dall'ordinario e anche una persona che ha lasciato qualcosa. E' stato un amico e un compagno di squadra leale".

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