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Champions League, il Porto si arrende alla Juve

Katia Perrini
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Al Do Dragao è EuroJuventus. Uno-due micidiale dei bianconeri, firmato Pjaca-Dani Alves, e il Porto si deve arrendere 2-0 nell'andata degli ottavi di Champions League. Successo meritato per i bianconeri, che sbattono sul muro dei lusitani e vengono a capo di una partita complicata solo nella ripresa. Nella settimana condizionata dal caso Bonucci, spedito in punizione in tribuna, prova di forza di Massimiliano Allegri che ipoteca il passaggio del turno azzeccando i cambi decisivi: il croato entra e firma il vantaggio, due minuti dopo il brasiliano raddoppia. Gara sicuramente condizionata dall'espulsione di Telles, scellerato nel rimediare due gialli in un minuto e lasciare i padroni di casa in dieci per più di un'ora. I Dragoes reggono fino alla mezz'ora della ripresa e ora sono chiamati all'impresa in vista del ritorno, in programma il 14 marzo allo Stadium. Come nelle previsioni Allegri sceglie il 4-2-3-1, nessuna sorpresa nell'undici iniziale. In avanti l'imprescindibile Higuain supportato dal trio Cuadrado-Dybala-Mandzukic. La quinta 'stellà, Pjanic, è preferito a Marchisio in mediana, mentre con il confinamento di Bonucci in tribuna è Barzagli ad affiancare Chiellini nel cuore della difesa. 4-1-3-2 per Espirito Santo, che si affida al tandem d'attacco André Silva-Tiquinho. Il primo squillo bianconero lo suona Dybala: Higuain lo trova al limite dopo la rimessa di Khedira, l'ex Palermo si coordina bene ma il destro è alto sulla traversa. Poco dopo, va in scena il minuto di follia di Telles: il brasiliano si guadagna un giallo per un intervento da dietro su Cuadrado e un altro per un'entrata sciagurata su Lichtsteiner. Brych non si lascia intimorire dall'urlo del Dragao: Porto in dieci grazie all'espulsione più veloce in questa Champions. Un'ora da giocare con un uomo in più, meglio di così la Juventus non poteva sperare. Ben altro umore nelle file del Porto, dove Espirito Santo è costretto a sacrificare André Silva per coprirsi con Layun. I bianconeri si impossessano della manovra e ci provano con un destro impreciso di Cuadrado, poi è Khedira ad indirizzare male l'incornata sul traversone al bacio del grande ex della gara Alex Sandro. C'è quindi lavoro per Casillas, chiamato a sventare in corner il mancino di prima di Higuain pericolosamente deviato da Felipe. La Juve tiene palla e conduce la manovra, senza pigiare sull'acceleratore: il fortino dei lusitani regge senza troppi patemi. Prima dell'intervallo è il palo a salvare Casillas sulla conclusione rasoterra esplosa da Dybala dalla distanza. La ripresa si apre con una rete annullata a Dybala: l'argentino viene pescato in fuorigioco, lavoro per la moviola. Si fa vedere anche il Porto: Layun pennella il cross per la testa di Herrera che anticipa Alex Sandro ma spedisce a lato. Anche in questa frazione la Juventus fatica terribilmente a fare breccia nell'attentissima retroguardia dei Dragoes che pressano a tutto campo. Servirebbe una magia delle star bianconere, e a momenti quasi riesce ad Higuain: il Pipita riceve da Dybala, si libera di Felipe e scarica il destro a giro con palla fuori di pochissimo. Allegri si gioca la carta Pjaca e richiama Cuadrado. Scelta azzeccatissima: il croato è fortunato nel ritrovarsi al posto giusto dopo un rimpallo su Layun e trafigge Casillas con un diagonale (27'). Il tecnico bianconero centra pure la seconda staffetta, Dani Alves dentro per Lichtsteiner: il brasiliano controlla il cross di Alex Sandro e firma il raddoppio con un sinistro di contro balzo (30'). In tre minuti la Juventus chiude i giochi e scarica una mazzata sulle speranza dei lusitani. Resta solo più da gestire e serve il prezioso contributo del veterano Marchisio, in campo per far rifiatare Dybala. Nel finale potrebbe addirittura arrivare il tris: a sfiorarlo in scivolata è Khedira, servito da Pjaca. Finisce con il successo bianconero, il quarto consecutivo in un'Europa che si fa sempre più dolce.

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