
Daniele Palizzotto Club penalizzati e se necessario retrocessi per sconfiggere il razzismo negli stadi.

«Ilmondo intero combatte il razzismo e la discriminazione – ha spiegato Blatter da San Pietroburgo – e il calcio fa parte della società, unisce 300 milioni di persone e deve fornire il giusto esempio. Senza sanzioni severe non cambierà alcunché: le multe non sono sufficienti e le partite a porte chiuse non sono una buona soluzione. Comunque ne discuteremo fra tre settimane al Comitato strategico». Di sicuro la ricetta proposta dal capo della Fifa è molto forte e riapre la discussione sul tema della responsabilità oggettiva, istituto messo in discussione pochi giorni fa dalla sentenza della Corte federale nel processo al Napoli sul calcioscommesse. Nel frattempo i fatti accaduti sabato scorso continuano a far discutere. E c'è da dire che diversamente da quanto avvenuto il 3 gennaio durante l'amichevole tra Pro Patria e Milan – quando i cori razzisti intonati dai tifosi locali contro i calciatori rossoneri e in particolare Boateng furono ascoltati da tutti – le presunte offese ricevute dal 18enne del Casale Fabiano Ribeiro (un avversario gli avrebbe detto: «Stai zitto, negro di merda») non hanno trovato conferme. Per il giovane calciatore d'origine brasiliana – invitato da Allegri a Milanello – «abbandonare il campo è stato giusto», ma la società la pensa in modo diverso: «Il razzismo è una questione importante – ha osservato il direttore generale del Casale, Antonio Sorano – e va condannato senza mezze misure, ma non possiamo farci giustizia da soli. Le regole vanno rispettate, la squadra non andava ritirata». Un'ammissione accolta con soddisfazione dalla Pro Patria: «I dirigenti del Casale si sono scusati – si è correttamente affrettato a spiegare il patron Pietro Vavassori – per noi non è successo nulla, nessuno ha sentito niente a parte il ragazzo. Non siamo razzisti e tuteleremo la nostra immagine in ogni sede».
Dai blog

Luis Alberto guida la Lazio


Michael Jackson sulle ali di Thriller. L'album dei record vince anche in tv


Il discount degli hacker: sul dark web 30 milioni di numeri di telefono italiani
