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La corsa «maledetta» fa un altra vittima

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Dopol'incidente avvenuto durante la quinta tappa, che ha portato alla morte dell'autista di un taxi e del passeggero che era a bordo, nella settima tappa ha perso la vita un concorrente, il centauro francese Thomas Bourgin. Il 25enne di Saint Etienne, che gareggiava con una Ktm e che che si trovava al 68/o posto in classifica, era il più giovane dei francesi in gara: l'impatto fatale è avvenuto con una vettura delle forze dell'ordine che si trovavano al confine con l'Argentina, mentre Bourgin stava percorrendo il trasferimento che lo avrebbe portato alla partenza della tappa. Inutili sono stati i soccorsi dei medici che sono intervenuti tempestivamente. Sul drammatico episodio è stata aperta un'inchiesta per accertare le responsabilità dell'accaduto, ma ci si ritrova a contare ancora una volta le vittime di una corsa maledetta, soprattutto per i francesi, che detengono il triste primato di 15 deceduti alla Dakar su 26 totali. Partecipando alla gara, Bourgin aveva realizzato un sogno, come lui stesso ha scritto in un video realizzato prima della partenza, ma nonostante la sua morte il rally non può fermarsi a piangere le proprie vittime, lo spettacolo che ogni giorno è in bilico tra la vita e la morte deve andare avanti: gli organizzatori hanno espresso il proprio cordoglio attraverso un comunicato e lo speciale di 218 km da Calama a Salta è stata vinta dallo statunitense Kurt Caselli, in sella ad un'altra Ktm, mentre Stéphane Peterhansel ha vinto tra le auto.

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