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di Gianfranco Giubilo La data dell'anno è l'unica cosa nuova, nel panorama calcistico italiano che è in procinto di affrontare la ripresa, dopo le vacanze di Natale.

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QuandoVucinic era stato colpito da un'influenza gastro-intestinale, è stato tenuto a riposo senza alcun indugio. Ci fosse stato un cane che ipotizzasse, anche lontanamente, un passaggio del montenegrino a un'altra società, né voci di indignazione da parte della dirigenza. Non appena lo stesso inconveniente è capitato a Osvaldo, l'informazione romana si è scatenata, l'attaccante italo-argentino era già in viaggio verso la Milano rossonera, Baldini, Sabatini e la proprietà americana furibondi con il giocatore. Nessuno, in realtà, si è sognato di muovere appunti a Osvaldo, che del resto aveva il supporto di certificati medici del tutto affidabili. Sugli spifferi della cessione al Milan, soltanto fragorose risate da parte della società. Del resto,qualcosa si devono inventare gli inguaribili nostalgici di casa nostra, che tentano perfino di infierire sui progetti per il nuovo stadio, come se gli ostacoli burocratici messi largamente in preventivo dovessero lasciare spazio allo scetticismo. Certo, ben altre garanzie erano state offerte in passato, il modellino di cartone era sotto gli occhi di tutti, almeno di quelli che si facevano un vanto dell'essere presi per i fondelli. Artiglieria puntata anche sulla parentesi lavorativa in Florida. Ci sarà il fastidio del fuso orario da smaltire, per l'armata di Zeman. Ma almeno in Florida l'alimentazione è stata sempre sotto controllo, in Italia le mangiate delle feste avrebbero avuto meno apprezzabili conseguenze. Per non dire che il jet-lag è assolutamente meno stressante dei botti di Capodanno che hanno ammorbato la notte romana, un abbraccio solidale al primario del Policlinico obbligo di pagare il ticket ai deficienti che si erano presentati al Pronto Soccorso per le ferite prodotte da ordigni maneggiati con poca cura. Mercato invernale in secondo piano, si delineano obiettivi poco credibili, Lampard guadagna troppo per i residui di cassa dei nostri club. All'atto pratico, il solo trasferimento degno di nota lo ha messo a segno Beppe Marotta, che sta lavorando alla grande per la Juve. Peluso è giovane, è sicuramente un rinforzo di qualità. Altri botti non sono attesi: nomi rispettabili, da Armero a Dossena, da Rocchi a Matuzalem, nessuno che ti cambi la vita.

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