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Mail rumore sordo della rottura dei rapporti tra Zarate e la Lazio. Le strade del giocatore e della società sono tortuose da mesi. Maurito non gioca in campionato, non è stato inserito nella lista Uefa, Petkovic lo ha redarguito pubblicamente più di una volta. E poi a ogni apertura della stagione del calciomercato, l'argentino da due milioni e mezzo l'anno sembra avere sempre la valigia in mano pronto per finire da qualche altra parte. Ed è questo il punto. Zarate, e chi cura i suoi interessi, non romperanno l'attuale contratto con la Lazio. Non ci sono le condizioni, è il ragionamento del suo entourage. Uno fra tutti, il procuratore e fedele amico Luis Ruzzi, è convinto che Maurito resterà un giocatore biancoceleste. «Resta? Certo che resta. Il Genoa? Come fa a comprare Zarate? In prestito? No, facciamo i seri. E poi basta parlare sempre di Maurito, in questo momento la Lazio è in cima alla classifica, bisognerebbe parlare di Candreva e di altri che stanno andando fortissimo non di Maurito che non gioca». Vero, ma in tempi di calciomercato il nome di Zarate finisce sempre in quella lista di giocatori in possibile uscita e così il numero 10 torna di moda. Del resto, si parla da giorni di un possibile passaggio in prestito al Genoa, i venti turchi portano notizie di un interessamento del Fenerbache con addirittura qualche frase di Lotito a conferma - ma si sa, i turchi sono gli stessi che si sono rimangiati la parola in extremis su Yilmaz ad agosto - e resterebbe in piedi il flirt con i russi del Cska Mosca. Tutto fantamercato, per Ruzzi è una partenza impossibile: «Su Zarate - spiega - ormai solo un miracolo può portarlo via dalla Lazio e nella vita può capitare di tutto ma io ai miracoli non credo. Il presidente vuole troppi soldi per uno che in questo momento non fa giocare, quindi non si troverà la soluzione se le posizioni resteranno queste. Io sono stato ad Auronzo di Cadore un mese questa estate, ero a disposizione per trattare, spalmare l'ingaggio, ridurre l'ingaggio, allungare l'ingaggio e sentire tutte le opzioni. Ma a me in un mese non mi ha mai avvicinato nessuno della società. Io ho aspettato, ma nulla». E così, oggi Zarate si ritrova in panchina. Con Petkovic che spesso lo lascia in tribuna e più di una volta lo ha ripreso in conferenza stampa: «Mica tutti i fuoriclasse giocano, se non gioca non è un problema. Petkovic ha le sue idee», dice facendo capire che, forse, le scelte del tecnico potrebbero anche essere condizionate dal rapporto che il giocatore ha con la società. «Maurito è un professionista e deve stare in squadra, lui ha un contratto da onorare e lo farà fino alla fine. Del resto che vogliamo fare? Le squadre hanno trenta giorcatori ma in campo si va in undici, non possiamo farci nulla se rivedremo in campo Zarate solo quando non sarà più della Lazio, anche se io spero che qualcosa possa cambiare». Insomma, per ora Maurito non parte. Resta, anche a costo di fare la panchina per un anno. «Il ragazzo - spiega Ruzzi - ha 25 anni e nel 2014 sarà libero di scegliere la squadra che vuole. Se le situazione è questa andremo via a parametro zero». Intanto, mentre la squadra si allena già per il match di sabato, lui è in permesso. A Formello lo aspettano domani, ma un'altra versione dice che è convocato per venerdì. «Zarate - spiega il procuratore - non ha mai avuto una multa, il suo comportamento è sempre stato corretto. Lo sarà anche stavolta».

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