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Simone Pieretti La Juve torna tra le grandi d'Europa.

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Ibianconeri vincono a Donetsk, fanno scivolare lo Shakhtar al secondo posto e condannano il Chelsea all'Europa League. La squadra di Conte - ieri per l'ultima volta in tribuna - si impone con merito: decide un'autorete di Kucher, ma poco importa. La squadra italiana ha giocato con personalità, mettendo in campo cuore e determinazione. È stata una prestazione maiuscola, muscolare, ma anche di testa. L'unica nota stonata è l'ammonizione che Chiellini rimediata nel finale: diffidato, salterà per squalifica l'andata degli ottavi. L'avvio è morbido, le due squadre non hanno alcun motivo di forzare la mano; lo Shakhtar - primo nel girone - ha tutto l'interesse a mantenere tale posizione, e il risultato di parità offre totali garanzie, le stesse che avrebbero i bianconeri ai quali servirebbe un solo punto per ottenere la qualificazione aritmetica. L'unico a fare sul serio è l'arbitro Eriksson, che dopo otto minuti ammonisce Vidal per una trattenuta veniale su Willian. Il ritmo è blando, si gioca in punta di piedi, quasi a non indispettire l'avversario. Ma al 16' Pirlo rifila una manata involontaria a Mkhitaryan, la Juve continua ad attaccare senza mettere la palla fuori. È l'episodio che accende le polveri: finalmente le due squadre abbandonano gli indugi e iniziano a giocare. Al 20' una punizione di Pirlo mette Chiellini nelle condizioni di colpire di testa in area avversaria: Fernandinho intercetta con un braccio, l'arbitro lascia correre. Rigore colossale negato alla Juventus. Ora i bianconeri tengono il campo con padronanza, impongono la manovra, giocano con personalità. Lo Shakhtar accetta la sfida, non resta a guardare. Al 29' Vucinic conquista un pallone sulla trequarti e serve Giovinco che - da buona posizione - strozza il sinistro fallendo un'occasione clamorosa. Poi ci provano Vidal e Pirlo, senza mai impensierire il portiere avversario. Adesso lo spettacolo è apprezzabile, Giovinco cerca la soluzione personale ignorando Pogba: altro errore pesante. In avvio di ripresa lo Shakhtar sfiora il vantaggio con Alex Teixeira che riprende una maldestra respinta di Buffon e calcia a rete fallendo il bersaglio di un soffio. Dall'altra parte è Pirlo a dare l'illusione del gol con un sinistro che mette i brividi a Pyatov. Al 53' Mkhitaryan non trova la porta con un diagonale velenoso. Al 55' la Juve passa: Vucinic lavora ottimamente un pallone servendo Lichtsteiner in fuorigioco, il difensore elvetico mette in mezzo e Kucher - per anticipare Giovinco - mette alle spalle del proprio portiere. La Juve gioca sul velluto, lo Shakhtar cerca di intensificare il ritmo nel tentativo di recuperare risultato e primato, adesso ben stretto tra le mani dei bianconeri. Al 65' Ilsinho quasi riesce nell'intento, colpendo il palo dopo una mezza dormita difensiva della Juve. Sessanta secondi dopo, Giovinco si divora la palla del due a zero dopo un ottimo servizio di Vucinic, a sua volta innescato da Vidal. La formazione ucraina spinge: Bonucci, Barzagli e Chiellini dominano su ogni pallone, e blindano il fortino bianconero. Vince una grande Juve.

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