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Il ct Prandelli carica gli azzurri in vista dell'ultimo atto dell'Europeo domani sera contro la Spagna «Con loro abbiamo giocato un gran primo tempo, ma ora siamo cresciuti e diventati una squadra»

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Com'èpossibile non pensare a vincere questo Europeo iniziato tutto in salita ma che con il passare delle parite ha dato all'Italia di Prandelli sicurezza e gioco. Così, incredibile ma vero, ci ritroviamo nel paradosso di arrivare all'ultima sfida del torneo, quasi da favoriti contro i campioni in carica d'Europa e del Mondo. Calma e gesso, perché Prandelli sa benissimo quanto sarà difficile la sfida ai fenomeni spagnoli che a differenza della Germania producono una mole di gioco spaventoso. Il ct però ci crede e carica i suoi in vista del big match che potrebbe cambiare la sua vita: perché vincere l'Europeo potrebbe definitivamente convincerlo a restare sulla panchina azzurra. «Siamo arrivati in finale con merito e ora ci giochiamo tutto. Non dobbiamo aver paura di affrontare la Spagna». Apre il ct il giorno dopo il successo netto contro i crucchi tedeschi: una vera e propria lezione di calcio. «Mi sono sentito orgoglioso di aver allenato questi giocatori. Abbiamo avuto poco tempo per preparare la partita, ma i ragazzi sono stati eccezionali. Hanno interpretato la gara nel miglior modo possibile». Ma non è finita peché domani sera contro la Spagna sarà tutta un'altra partita. E il fatto di averli già incontrati non conta. «Contro la Spagna - spiega - abbiamo giocato un primo tempo importante e dobbiamo riproporre quell'atteggiamento. Rispetto all'inizio del torneo, siamo migliorati a livello tecnico e psicologico. Abbiamo potuto lavorare, ora siamo davvero squadra». Anche stavolta gli azzurri avranno a disposizione meno tempo di recupero rispetto agli avversari: bisognerà quindi dosare le forze, ammesso che questo sia possibile in una finale. «Spero di poter preparare la finale nel modo migliore anche se abbiamo a disposizione un solo giorno. Non sarà facile trovare punti deboli nella Spagna: ha vinto Europei e Mondiali, ha valori tecnici e caratteriali. Affrontiamo una Nazionale che è un punto di riferimento a tutti i livelli, ma noi ci siamo. Questa Nazionale ha un proprio stile, ha il proprio modo di stare in campo, un atteggiamento propositivo. Migliorare?Sì, quando si ha la possibilità di chiudere una partita, bisogna farlo». Spiega il cambio di Balotelli che non sembrava in grado di continuare. «Temevo si fosse stirato e l'ho sostituito subito. Mario mi ha detto che avrebbe potuto giocare qualche altro minuto, ma ormai lo avevo tolto. Ha dimostrato le sue qualità, ha saputo leggere la partita. Vorrà cercare di ripetere la prestazione, perché solo così diventerà un grande giocatore. Cassano? Non ho mai pensato di lasciarlo fuori, sapevo che avrebbe fatto una grande partita». La chiusura è dedicata ai sassolini nelle scarpe: Prandelli ne ha molti, ma si trattiene. « Si è parlato tanto del mio codice etico, per me conta il comportamento in campo: certo, se avessi saputo tutto avrei inserito anche gli avvisi di garanzia nel codice...». Il collegamento è alle polemiche della vigilia e a quel «se volete, restiamo a casa» che aveva scatenato l'inferno poco prima della partenza dell'Italia per la Polonia. «Qualcuno l'ha capita, qualcun altro no. E allora è il caso di spiegare bene - entra nel dettaglio -. Il premier Monti aveva detto che forse era meglio fermare il calcio per due o tre anni. C'era un pm che mandava un avviso di garanzia a un nostro giocatore senza dirci se lo avrebbe interrogato dopo due, quattro o sei giorni. A quel punto ho detto: noi vogliamo giocare, vogliamo essere il volto pulito del calcio. Se pensate che non rappresentiamo il Paese, ditecelo, e rimaniamo a casa...». Quindi la «legnata» ai club. «Quando diciamo che durante l'anno della nazionale non interessa a nessuno, diciamo la verità: negli altri Paesi è il contrario, prima viene la nazionale... Diventiamo tutti tifosi, tutti paladini: poi a settembre, di nuovo il silenzio». Ringraziamento e auguri al presidente Napolitano. «A nome mio e del presidente Abete - dice Prandelli - oltre che naturalmente dei giocatori faccio gli auguri di buon compleanno al presidente Napolitano. Ci è stato vicino, praticamete ci ha adottato, siamo orgogliosi di avere un presidente così». Chiusura su Monti... e non solo. la notizia è che il premier Monti molto probabilmente domani sarà a Kiev per la finale. «No, sinceramente non sono sorpreso» risponde Prandelli. «Tanti vogliono salire sul carro? Non mi occupo io dei biglietti...». Giusto così!

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