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Simone Pieretti In una fase finale di un Mondiale, o di un Europeo, non hanno mai vinto.

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Tedeschi,sempre loro. Quelli della Mercedes migliore della Ferrari, della birra preferibile al vino, o delle kartoffeln migliori degli spaghetti. Poi loro hanno lo spread, che dire? E se entrasse in gioco anche il fattore C, saremmo spacciati. Del resto - Berlusconi docet -nessuno può metterne in campo tanto quanto Angelona Merkel. Questa volta finirà in maniera diversa, ne è convinto anche «der kommissar», il loro commissario tecnico Joachim Loew. «Questa volta vinciamo noi - afferma l'allenatore della nazionale tedesca - i tempi sono maturi per vincere contro gli italiani. Non c'è una squadra favorita per questa semifinale, e non credo che i due giorni in più di riposo cha abbiamo avuto possano rappresentare un vantaggio. L'Italia ha a disposizione quattro giorni per rigenerarsi dal punto di vista fisico. Contro l'Italia ci siamo sempre resi la vita difficile, ma questa volta sono convinto che andrà diversamente». Rivera, Tardelli, Grosso: cartoline inviate dalla macchina del tempo. Sarebbe dovuta andare diversamente anche allora: per informazioni chiedere a Beckenbauer, Rumenigge o Ballack. «Nessuno parli di rivincita - continua Loew - perchè nel calcio non esiste, non possiamo trasformare in qualcosa di positivo la sconfitta del 2006, non possiamo tornare indietro del tempo. Ma il passato non conta nulla, anche il fatto che la Germania non abbia mai battuto l'Italia in un grande torneo, è qualcosa che per i nostri giovani non vuol dire nulla, è qualcosa che hanno letto sulla stampa o sui libri, ma di cui non parlano certo a pranzo. Pirlo? Cercheremo di stroncare sul nascere il suo gioco, ma non avrebbe senso marcarlo a uomo, sarebbe inutile». Intanto il tecnico pensa a rimodellare la squadra dopo il parziale turn over attuato contro la Grecia. «È immaginabile che ci sia qualche variante rispetto alla partita precedente - afferma ancora il tecnico della Germania - la Grecia non deve essere l'unico punti di riferimento del nostro gioco, l'Italia è di un altro calibro. I miei saranno tutti a disposizione, compreso Schweinsteiger». Non solo Joachim Loew. Anche il laziale Miro Klose alza il tiro e «minaccia» gli italiani allontanando il ricordo dell'ultimo successo azzurro conquistato a Dortmund grazie ai gol di Grosso e Del Piero. «Sono passati sei anni da quella sconfitta - sottolinea l'attaccante - oggi è una Germania completamente diversa, e sono convinto che anche il risultato sarà diverso. conosciamo l'Italia, i loro punti deboli e i loro punti di forza: se la Germania giocherà da Germania, possiamo vincere. Gli italiani prendono le cose con più leggerezza rispetto a noi tedeschi, ma riescono a dare sempre il massimo nelle partite. È una mentalità che li avvantaggia, ma questo è un buon momento anche per noi. Finora abbiamo dimostrato una grande coesione, giocando molto bene sia le tre partite del girone che l'ultima sfida contro la Grecia. La squadra è in una buonissima condizione atletica, e siamo in grande forma anche dal punto di vista psicologico. Questa è l'unica cosa che conta. Tutto il resto fa parte del passato». La vittoria degli azzurri ai Mondiali del 2006 è ancora una ferita aperta per i tedeschi, per questo il centravanti della Lazio preferisce guardare avanti. «Suppongo che giocherò - confessa - ma ho già detto più volte che la Germania ha due grandi attaccanti, e per il ct è sempre una decisione difficile da prendere».

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