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E adesso i tedeschi temono degli azzurri

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Abbiamorischiato di ammainare le nostre bandiere, vani centoventi minuti di dominio quasi imbarazzante su una squadra come l'Inghilterra: due pali, tutta una serie di grandissime occasioni mancate, i Leoni inchiodati nella loro area, pochissimi pericoli. Altra tegola, la rinuncia a De Rossi per un guaio muscolare, il romanista era stato il più bravo, soltanto l'interno del palo gli aveva negato un gol da cineteca. A denti stretti, una bella Italia si è vista costretta ad affidarsi ai tiri dal dischetto, con l'ulteriore palpito per l'errore di Montolivo, poi però non ha sbagliato più nessuno, Balotelli, Pirlo con il cucchiaio, Nocerino, Diamanti. La traversa di Young e la parata di Buffon su Cole, dicono che la semifinale è azzurra. Ci sarà da verificare la lista dei feriti, da recuperare una grande fatica, anche la Germania deve temerci. E ora due giorni di relax per i guerrieri dell'Europa, quelli ancora in corsa per un traguardo di prestigio, altri andranno malinconicamente a riprendersi la poltrona del salotto o magari il lettino in spiaggia. Dunque è doveroso aprire una malinconica parentesi sul punto storicamente più basso che il mercato italiano stia toccando da oltre un decennio. Estate dedicata, finora, a titoli a effetto per trattative che in altri tempi avrebbero impegnato un trafiletto nelle pagine interne. Juventus almeno protagonista in entrata, con Isla e Asamoah, ma la cifra più alta è quella spesa per riportare a casa Giovinco, in pratica oltre venti milioni. Riflettori sulle buste, Borini il pezzo pregiato, su Diamanti tante belle parole e pochi fatti, offerte da mezze cartucce. Lotito mira al solito a sorprendere con nomi nuovi, la Roma pesca in Brasile dove il prezzo dei difensori è più accessibile, per l'Inter tante partenze e arrivi incerti, nel Milan addii dolorosi, soprattutto Seedorf e Nesta, per fortuna resta Thiago Silva. Ma il nostro campionato, che già nella scorsa edizione aveva manifestato un'inquietante tendenza alla mediocrità, rischia ulteriore perdita di prestigio e un ranking ancora più avvilente. La sola eccezione è l'Udinese, che magari vende pezzi pregiati, ma troverà ancora soluzioni geniali, e intanto si compra società: dopo il Granada in Spagna, il Watford da riportare in Premier League. Almeno un messaggio incoraggiante.

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