Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Italia Contro l'Inghilterra gli Azzurri si giocano un posto in semifinale

default_image

A Kiev serve una prova di forza per poter puntare a Euro 2012

  • a
  • a
  • a

Sigioca per la prima volta a Kiev contro l'Inghilterra nello stadio dove gli Azzurri sperano di tornare domenica prossima, quando ci sarà in palio il trofeo vinto solo nel 1968. Sfida molto equilibrata tra due filosofie di gioco diverse, quella più d'attacco della squadra di Prandelli, quella all'«italiana» di Roy Hodgson. Incredibile ma è proprio così, un cambiamento epocale con gli inglesi aggrappati al contropiede tanto caro a noi per decenni e gli azzurri con schemi più propositivi che tentano di emulare (con modesti risultati finora) quelli spagnoli. Ma, al di là di questa semplice notazione tattica, come sempre in queste partite senza appello decideranno cuore e cervello per confrontarsi con la Germania giovedì prossimo in semifinale. Prandelli prova a leggere un gara complicata e dal pronostico aperto: «Quello con l'Inghilterra è per noi un confronto importante e noi vogliamo giocarlo senza paura e sudditanza. Dobbiamo stare in partita sempre, senza cali di concentrazione. Sicuramente la squadra avversaria è ricca di grandi giocatori con carisma». Ha studiato la partita nei minimi particolari, il cittì è pronto a una sfida dal sapore particolare che può impreziosire un torneo finora appena dignitoso (vittoria solo contro l'Irlanda): «L'abbiamo preparata guardando le partite dell'Inghilterra - spiega l'allenatore azzurro - e abbiamo constatato che è una delle squadre europee molto più organizzate di altre che invece si fanno tanta pubblicità. Giocano in una quarantina di metri, dovremo rubargli i tempi, mettere in campo il loro agonismo: faremo una grande partita». Ha scelto la coppia Cassano-Balotelli e non è un caso se si presenta in conferenza stampa al fianco dell'attaccante del Manchester City: «Mi aspetto da Mario le stesse cose che voglio dagli altri giocatori. Devono essere pronti, possono giocare 20' o 40', ma tutti devono essere ben concentrati su questa partita. Mai come stavolta nessuno sa chi giocherà. Devono essere sul pezzo e pensare che chiunque può scendere in campo». Si lascia prendere anche dall'ottimismo dopo aver visto gli allenamenti degli ultimi giorni, nei quali ha avuto la percezione che la sua truppa sia in crescita atletica dopo un inizio a ritmo ridotto anche perché andavano smaltite le tossine di un finale di campionato molto combattuto. «Sono convinto - riprende Prandelli - che stiamo trovando i tempi giusti per attaccare l'aria come dimostrato nell'ultima partita contro il Trap. Abbiamo molti anni in meno rispetto a loro e c'è la qualità giusta per battere gli inglesi: è arrivato il momento di dimostrarlo. Thiago Motta? Ha un affaticamento muscolare, ha dato la sua disponibilità, è nel gruppo dimostrando ancora una volta il suo attaccamento alla maglia. Poi si tratterà solo di una scelta tecnica». Sulla formazione fa catenaccio spiegando il motivo: «Non voglio dare indicazioni su chi giocherà. Anche i piccoli vantaggi possono creare problemi. Contro la Spagna ci siamo trovati degli undici in campo che non pensavamo di trovare e abbiamo impiegato del tempo per sistemare le marcature e venirne a capo. La stessa cosa deve valere anche per gli avversari. Possiamo cambiare le sicurezze che loro pensano di avere alla vigilia. Basta poco per fare il salto di qualità, dobbiamo farcela». E tutti i tifosi italiani che già stasera sperano la nazionale italiana riesca a far passare in secondo piano i guai economici del Paese.

Dai blog