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Azzurri contro il tabù Croazia che non battiamo dal 1942 Prandelli: «Troveremo difficoltà ma dobbiamo vincere

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Dopoil buon pareggio ottenuto contro la Spagna nella prima contesa del girone, la nazionale italiana è chiamata alla prova del nove sfidando la Croazia, già vincitrice all'esordio contro l'Irlanda. I nostri avversari hanno dalla loro parte il vantaggio della classifica, gli azzurri i favori del pronostico. Nonostante questo, sarà necessario mantenere la guardia alzata: l'ultima volta che gli Azzurri sono usciti vittoriosi da una sfida contro la Croazia, in Italia c'era il Re. Fu una vittoria larga - in amichevole - a Genova: era l'aprile del 1942. Da allora solo sconfitte e dispiaceri, non ultimo il ko subìto ai Mondiali del 2002. Per questo il ct Cesare Prandelli, in conferenza stampa, appare più abbottonato che mai: «Abbiamo fatto della riflessioni - confida - aspetterò fino all'ultimo per decidere sia il modulo, che la formazione da mandare in campo. Voglio sentire il clima giusto, non voglio dare vantaggi a nessuno. In questo momento sarebbe poco serio dire formazione e modulo, potrei cambiare tutto all'ultimo momento». Invece confermerà tutto, o quasi. De Rossi giocherà ancora come playmaker tra i due centrali di difesa, centrocampo folto, e un unico dubbio in avanti tra Balotelli e Di Natale. «Ho solo un pensiero per quanto riguarda i cambi - ammette il ct azzurro - ho visto Balotelli molto concentrato, forse più del solito. La Croazia è una squadra organizzata, cerca sempre ampiezza di gioco, va frequentemente in profondità. È una formazione cha ha qualità, sa cambiare modulo tattico anche nel corso stesso di una gara, ha un'intensità straordinaria. È indubbio che troveremo delle difficoltà, ma abbiamo le armi per vincere la partita, siamo una buona squadra». Il ct lavora sulla testa dei suoi giocatori, fa leva sulla psicologia per alzare il tasso di attenzione: un passaggio a vuoto comprometterebbe due anni di duro lavoro. «I nostri avversari sanno dare ritmo alla manovra, sono forti fisicamente, sarà difficile frenare la loro forza d'urto - commenta ancora l'allenatore di Orzinuovi - noi dovremo cercare di fare la partita interpretando in maniera differente la gara rispetto a quanto abbiamo fatto contro la Spagna. Sarà un duello molto equilibrato, dovremo mantenere la concentrazione alta per tutti i novanta minuti». Il tecnico tira dritto per la sua strada e non dà peso alle polemiche scaturite dalle dichiarazioni di Cassano. «Noi non ci facciamo mai mancare nulla - afferma dribblando quasi l'argomento - ne parleremo in un altro momento, non certo alla vigilia di una partita importante come quella che stiamo per affrontare. Contro la Spagna Cassano mi è piaciuto, ha dato tutto quello che avrebbe potuto dare, ha fatto tutto quello che gli ho chiesto, presentandosi al tiro e offrendo anche una palla gol per i compagni. Anche al 70% della condizione fisica Antonio è tanta roba. A livello di squadra dovremo esasperare la ricerca della profondità, De Rossi può essere il nostro valore aggiunto a una precisa idea di gioco». Ogni manovra degli Azzurri passerà per i piedi di Andrea Pirlo, uno dei veterani della nazionale che concorda col suo allenatore. «De Rossi sa interpretare due ruoli con la stessa efficacia - ammette lo juventino - con lui in mezzo al campo si possono trovare soluzioni differenti anche nel corso della stessa partita. Ho sensazioni molto positive, specialmente dopo aver visto la squadra all'opera contro la Spagna. Siamo consapevoli della nostra forza, andremo avanti. Questa squadra sa quello che vuole - conclude il regista - sono convinto che daremo grosse soddisfazioni ai nostri tifosi».

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