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Si aggrava la posizione di Bonucci

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Questa– secondo quanto riferito da Andrea Masiello al giudice per le indagini preliminari di Bari Giovanni Abbatista – sarebbe stata la risposta fornita da Leonardo Bonucci alla richiesta di combine della partita Udinese-Bari, penultima giornata del campionato di serie A 2009-2010. E per questo – un pareggio che ha fruttato a Masiello otto mila euro – Leonardo Bonucci risulta indagato, ma i magistrati di Cremona hanno deciso di girare gli atti ai colleghi di Bari e il difensore della Juventus ha evitato la perquisizione, diversamente da quanto accaduto a Criscito. Intanto domani riprendono le indagini della Procura di Cremona, impegnata nell'inchiesta «New Last Bet». In attesa di poter ascoltare anche i cinque esponenti del clan ungherese, i magistrati hanno fissato gli interrogatori di Joelson – tuttora agli arresti domiciliari – Ruopolo e Conteh, per i quali invece il giudice per le indagini preliminari Guido Salvini ha disposto l'obbligo di firma: secondo l'accusa i tre giocatori sarebbero coinvolti nelle tentate combine di diverse partite del Grosseto e dell'Albinoleffe.Il secondo processo sportivo riprende invece domani pomeriggio a Roma: dopo le pesanti richieste di pena avanzate dal procuratore federale Stefano Palazzi, i giudici della Commissione Disciplinare nazionale continueranno ad ascoltare le difese dei club e dei tesserati deferiti. Martedì toccherà anche all'Albinoleffe, rinviato a giudizio per ben nove presunti illeciti commessi dai propri giocatori e tecnici: l'avvocato Edoardo Chiacchio dovrà provare a smontare le tesi dell'accusa, che ha chiesto ben 27 punti di penalizzazione per la società lombarda. Secondo la tabella stilata dalla Discplinare, la contro replica finale di Palazzi dovrebbe arrivare già martedì pomeriggio, o al massimo mercoledì mattina, poi la Disciplinare si ritirerà in Camera di Consiglio per decidere. Da lunedì 10 giugno, ogni giorno sarà buono per le sentenze di primo grado. Ma i club – colpiti nella maggior parte dei casi per la discussa responsabilità oggettiva, ovvero per i comportamenti illeciti dei propri tesserati – sembrano aver già tratto un insegnamento dal procedimento: per sperare in pene lievi, meglio collaborare e arrivare al patteggiamento. Dan. Pal.

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