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Urlo Buffon «La vergogna dei blitz annunciati»

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GigiBuffon non si nasconde dietro garantismi di facciata. Dal ritiro della nazionale il capitano azzurro sfoga l'ira contro le «paternali» ricevute per le frasi su pareggi comodi. E soprattutto per quella che tra giri di ironia bolla come «spettacolarizzazione» dell'inchiesta calcioscommesse. «Sapete 3-4 mesi prima di operazioni, conoscete i contenuti di un verbale al pm 5 minuti dopo. Le telecamere lunedì erano Coverciano alle 6. Questa è la vergogna». Parole durissime, ma è chiaro che l'obiettivo principale non sono i media. «Io ascoltato dal pm? Non so nulla. Lo chiedo a voi: sarò ascoltato?». Di Martino ha precisato da Cremona: «La sua convocazione sarebbe superflua ma se è a conoscenza di qualcosa di specifico si faccia avanti e lo ascolterò volentieri». Sotto accusa, il portiere, ci era finito solo per le frasi prima di entrare in ritiro: «Combine? Chi conosce il calcio sa che alle volte un pari può far comodo alle due squadre. E due feriti sono meglio di un morto». «Non dico tutto quel che ho nel cuore ma ho avuto la conferma che chi non ha scheletri nell'armadio non può dire quel che pensa. La democrazia è libertà di espressione, accetto le critiche e mi prendo le responsabilità. Mi avvertite voi quando è il momento opportuno per esser liberi di parlare? Su certi argomenti delicati, non lo è mai. Quel che non sopporto è aver subito paternali da chi conosce il calcio da millenni. Nel caos - prosegue - non si distinque tra comportamenti antisportivi, e comportamenti truffaldini di chi ha alle spalle associazioni criminali». Intanto la Nazionale prova a concentrarsi, a fatica, sull'Eurpeo. Ieri ha posato per la foto di gruppo e ha lavorato sul campo con Chiellini presente. Sabato c'è il test in Svizzera con la Russia.

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