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Delio Rossi squalificato per tre mesi

Delio Rossi

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Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano. La follia di Delio Rossi é durata lo spazio di un istante. Il tempo di essere immortalato dal mondo, e uscire di scena. Da ieri il nuovo allenatore della Fiorentina é Vincenzo Guerini, ma a Firenze continua a tener banco l'aggressione del tecnico romagnolo a Ljajic. Un applauso, «bravo... bravo», poi - forse - un riferimento ai familiari. Successivamente altre due frasi incomprensibili in serbo. Nessun interprete a ridosso della scena madre: Nastasic era in mezzo al campo a giocare, Jovetic stava guardando la partita dalla tribuna. Ma a quel punto la miccia era già accesa. Ieri la società dopo aver annunciato il nuovo allenatore ha sospeso Ljajic che non ha avuto modo di allenarsi con la prima squadra. È sospeso fino all'inizio della prossima settimana, da lunedì verrà valutata la situazione in maniera approfondita. Molto probabile che il giocatore - già multato dalla società - verrà tenuto fuori rosa fino alla fine della stagione. Il club ha già avviato un procedimento nei suoi confronti che verrà valutato dal collegio arbitrale della Lega. Ieri il giocatore serbo ha recitato il suo atto di dolore sulla sua pagina personale di facebook. «Ho chiesto scusa al signor Rossi dopo la gara per la mia parte in quanto avvenuto - scrive di proprio pugno il calciatore - quello che ho fatto era per un turbine di frustrazione e il mio grande desiderio di aiutare la squadra a vincere ancora una battaglia fino al termine della stagione». I legali del club - dopo l'esonero di mercoledì sera - stanno prendendo in considerazione la possibilità di un licenziamento per giusta causa nei confronti del tecnico che ha un contratto fino al 2013. Intanto il giudice sportivo ieri ha inflitto tre mesi di squalifica a Delio Rossi, e comminato un'ammenda di quindicimila euro alla Fiorentina per i cori dei tifosi viola indirizzati a Ljajic, subito dopo l'episodio, «costituenti espressione di discriminazione etnica». In città le gente sta nella maggioranza dei casi dalla parte dell'allenatore, un uomo mite, leale, chiamato a furor di popolo a sostituire Sinisa Mihajlovic, e subito dopo messo in discussione come solo a Firenze sanno fare. Perché Firenze é Firenze. Ma questa volta - nella vicenda Rossi-Ljajic - non ci sono Guelfi e Ghibellini, imperialisti o papalini, stanno tutti dalla parte di Delio. Perché quel ragazzo serbo, dai tratti spigolosi - quasi sgarbati - non é mai entrato nel cuore della gente. Non lo amano i tifosi, non lo ama la coinquilina dello stabile che lo ospita - tra Coverciano e lo stadio - e che puntualmente si lamenta per il troppo vociare durante la notte. «Sono senza parole come tutti - ha dichiarato il sindaco di Firenze Matteo Renzi - questa é la dimostrazione che anche una persona tranquilla e per bene può perdere la testa. Delio Rossi ha ovviamente sbagliato e credo che la Fiorentina abbia fatto molto bene a segnare immediatamente un elemento di distacco». Un sondaggio lanciato da Radioblu, l'emittente radiofonica più importante di Firenze, ha avuto percentuali bulgare: pollice verso per il talentino di Novi Pazar, condanna a furor di popolo. Per un episodio già passato alla storia, si é già scritta tanta letteratura: questa mattina, alle 10, Delio Rossi dirà la sua verità in una conferenza stampa convocata allo stadio Franchi.

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