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Squalificato il Marassi, due partite a porte chiuse

Giuseppe Sculli parla con i tifosi del Genoa che  protestano

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Il Genoa dovrà giocare le prossime 2 gare casalinghe a porte chiuse. Lo ha deciso il giudice sportivo dopo gli episodi avvenuti ieri durante la gara tra i rossoblu e il Siena allo stadio di Marassi. Il giudice ricostruisce «i deprecabili accadimenti verificatisi nel corso della gara» basandosi sul referto arbitrale, sulla relazione dei collaboratori della Procura federale e sulle immagini televisive. Le intemperanze di un gruppo di facinorosi ha provocato la sospensione della gara. In particolare, l'attenzione del giudice si concentra sulla "trattativa" tra i teppisti e i giocatori rossoblu, "esortati" a togliersi le maglie. Dopo la sospensione, si legge nel documento redatto dal giudice, «i calciatori e i dirigenti locali rimanevano raggruppati al centro del terreno di giuoco ed iniziava una sorta di trattativa generalizzata avente per oggetto la 'consegnà delle maglie, che il capitano rossoblu in effetti raccoglieva da parte della quasi totalità dei calciatori». «Tale situazione, che non ha precedenti nella ultrasecolare storia del calcio italiano, si protraeva per ben 44 minuti, fino alla ripresa della gara conclusasi senza ulteriori vicissitudini», scrive il giudice. Il Genoa è «oggettivamente responsabile del comportamento violento, aggressivo ed intimidatorio dei propri sostenitori». La sanzione adottata dipende dalla «particolare gravità di quanto accaduto» e dalla «concreta possibilità che nel corso delle residuali gare di questo Campionato da disputarsi nello Stadio genoano si ricrei un intollerabile clima di violenza». La sanzione è stata mitigata per l'«attività di concreta cooperazione con le forze dell'ordine svolta dai dirigenti rossoblù».

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