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Borini: «Non ho zittito i tifosi»

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Duecamionette e due vetture di Polizia e Carabinieri fuori, uomini della Digos dentro, una decina di cronisti in attesa di eventi e una quindicina di tifosi delusi e arrabbiati. Ormai i tempi e i modi, perfino nell'arte del contestare, sono cambiati: non vale più la pena andare fino a Trigoria per sfogarsi, molto più comodo) farlo su internet o telefonando alla propria radio di riferimento. Così, nonostante un livello di guardia altissimo, nei dintori del Fulvio Bernardini è successo davvero poco e nulla. Le cronache della mini-contestazione di ieri narrano di due manate alla macchina di José Angel, incauto nel fermarsi e nel dare due colpi di clacson, una discreta compilation di insulti d'ordinanza recapitata anche a Kjaer e Osvaldo e di una dose di applausi gentilmente offerta a Marquinho, Simplicio, De Rossi e Curci. E gli altri? Quasi tutti, Totti in primis, hanno lasciato Trigoria da un'uscita secondaria. Borini, invece, si è beccato qualche critica via etere per un malinteso. Più precisamente per l'esultanza (una mano sotto il mento alla Mourinho) verso la Sud dopo il gol di Totti. «Il mio gesto - ha scritto su Facebook e detto a Roma Channel l'attaccante emiliano - era per dire di tenere la testa alta sempre e per incoraggiare i nostri tifosi. Non mi permetterei mai di zittire la nostra curva... anche perché sono stato uno dei pochi a non essere fischiato». Tutti gli altri ringraziano sentitamente. M.D.S.

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