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Nel nome di Giorgio Chinaglia.

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Nella serata del ricordo di Chinaglia arriva un successo da Champions Rocchi &Co. battono il Napoli e restano terzi a + 3 dall'Udinese

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Finisce3-1, biancocelesti ancora terzi con un vantaggio rassicurante sulle inseguitrici e la volata Champions si mette bene. Segnano un Candreva stratosferico, Mauri con una prodezza da cineteca, Ledesma chiude il conto dal dischetto. In mezzo il gol del fischiatissimo Pandev che non evita a Mazzarri di perdere il confronto con Reja. Alla fine Reja manda a sorpresa Gonzalez in panchina e sceglie Candreva nella linea dei fantasisti dietro all'unica punta Rocchi. Mazzarri ribalta il suo Napoli: difesa a quattro per emergenza, Hamsik a centrocampo e Pandev nel tridente impreziosito da Lavezzi e Cavani per una squadra tutta all'attacco. Un quarto d'ora prima dell'inizio l'Olimpico ricorda Chinaglia scomparso sei giorni fa. Striscioni, cori e un minuto di silenzio macchiato dai fischi dei tifosi napoletani che non si fermano nemmeno di fronte alla morte: vergogna. Si parte con la Lazio che prova a fare la partita e il Napoli pronto a partire di rimessa. Otto minuti e succede quello che non ti aspetti: rifinitura di Konko, sponda di Rocchi e Candreva azzecca il diagonale giusto con la gentile collaborazione di De Sanctis. Vantaggio laziale ma il Napoli reagisce subito e Marchetti è prodigioso a respingere la conclusione ravvicinata di Cavani. La partita è bellissima, Mazzarri suona la sveglia e Lavezzi sfiora il pari con un diagonale che finisce lontano dai pali della porta biancoceleste mentre la Lazio, per scelta o per necessità, sceglie di difendere troppo bassa per non rischiare di finire schiacciata dagli avversari. E, come logica conseguenza di un atteggiamento sbagliato, arriva il pari agevolato dall'assenza di Ledesma fuori dal campo per infortunio: tacco geniale di Lavezzi e diagonale mortifero di Pandev poco dopo la mezz'ora (Lazio molto sfortunata negli ultimi tempi con gli ex). Il macedone esulta e fa anche un gestaccio verso la tribuna (per Lotito?). Poi un mezzo rigore non concesso sempre all'indemoniato Pandev (entrata scomposta di Cana) e qualche tentativo laziale solo abbozzato prima che l'incerto Mezzelani mandi tutti nello spogliatoio. Troppo rinunciataria la squadra di Reja che non si può nemmeno aggrappare a Mauri ed Hernanes ancora una volta fuori dal gioco, poco incisiva quella di Mazzarri che ha avuto comunque una reazione da grande dopo la papera iniziale di De Sanctis. Reja decide che Hernanes è il peggiore della Lazio e lo sostituisce nell'intervallo per dare spazio a Gonzalez. E allora il Napoli gode perché si lancia subito all'assalto con Lavezzi che in avvio sfiora subito il vantaggio sfuggendo sulla sinistra a Konko. Biancocelesti tutti dietro (ora il modulo è un 4-4-1-1) ma più brillanti tanto che Candreva impegna De Sanctis dopo un clamoroso errore in appoggio di Hamsik. È il segnale che ora la sfida è più equilibrata anzi è la Lazio a sembrare più tonica e pronta a cercare di mettere in difficoltà la difesa ospite. Al 24' ecco il piedino di Mauri andare in cielo per un gol da fantascienza su cross di Radu. La mezza rovesciata del fantasista laziale manda in visibilio l'Olimpico e costringe il Napoli a scoprirsi. Mazzarri inserisce Dossena e Vargas, Reja dà spazio a Brocchi per Cana fermato dai crampi. Ora è la Lazio padrona: distrazione fatale di Britos che aggancia Rocchi in area costringendo Mazzoleni a concedere un rigore nettissimo. Ledesma trasforma con freddezza regalando alla banda di Reja il 3-1, meritato per un secondo tempo da incorniciare.

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