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Cinquina al Novara. Roma incredibile

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La gioia di Eric Lamela dopo il gol

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L'orario strano, un avversario sulla carta debole ma insidioso, la paura di un atteggiamento svogliato. Luis Enrique li aveva elencati tutti i motivi per tenere alta l'attenzione della squadra sulla sfida con il Novara, e il risultato gli dà ragione. L'ampia vittoria sui piemontesi (un 5-2 ricco di emozioni) riporta il sorriso tra i tifosi, nasconde le pecche ancora non del tutto scomparse in una squadra peraltro sempre alle prese con tanti infortuni e rilancia le ambizioni dei giallorossi, che possono considerare aperta la porta per un posto in Champions League. Il Novara, giunto all'Olimpico con un bottino di sette punti in tre partite dopo il ritorno in panchina di Tesser, ha spaventato la Roma andando subito in vantaggio, ma poi non è riuscito a reggere alla maggior classe degli avversari. Ora per i piemontesi la strada per la salvezza sembra davvero impervia. Luis Enrique, dopo il ko a San Siro con il Milan, voleva assolutamente i tre punti e, considerate le assenze, ha schierato un'inedita difesa con De Rossi al fianco di Kjaer e in attacco ha proposto il tridente Totti-Osvaldo-Bojan. Nel Novara, privo di Rigoni, Tesser ha confermato davanti Jeda e Caracciolo, con Pesce, Jensen e Porcari a centrocampo. La Roma ha cominciato a ritmo basso, ma già al 7' Osvaldo ha sprecato la prima occasione tentando un difficile tiro dalla sinistra che per poco non è diventato un assist per Simplicio. I piemontesi tenevano il campo con tranquillità, aggredendo il centrocampo avversario e proprio in una ripartenza, al 17', Gemiti ha crossato dalla sinistra per Caracciolo, che in girata ha superato De Rossi cogliendo di testa l'angolino basso alla destra di Stekelenburg. Sgomento sulle tribune, con l'ansia per un inatteso pesce d'aprile anche perchè la reazione della Roma è stata abbastanza inconsistente. A prendere la squadra per mano è stato a quel punto Osvaldo, che prima ha pescato la testa di Marquinho solo al centro dell'area per l'1-1 e poi ha raddoppiato, sempre di testa, su calcio d'angolo. L'attaccante della nazionale, al decimo gol in campionato, ha colto poi anche una traversa, sempre su colpo di testa. Il 2-1 all'intervallo era sostanzialmente giusto, anche se il Novara ha avuto occasioni per pareggiare e può recriminare per un fuorigioco molto dubbio per il quale un fallo da rigore (ed espulsione) su Jeda è avvenuto ufficialmente a gioco fermo. La Roma, conscia di aver perso tanti punti per strada nella ripresa, al rientro in campo ha premuto sull'acceleratore, con un Simplicio in evidenza. Bellissimo il gol del 3-2, quando ha raccolto una respinta di Fontana, subentrato nell'intervallo a Ujkani, su tiro di Marquinho e ha battuto il portiere avversario con un delizioso pallonetto. Il 4-2 è stato tutto merito di Bojan, che dopo una fuga dalla sinistra ha infilato Fontana di precisione. Bella e commovente la dedica che l'ex giocatore del Barcellona ha fatto al blaugrana Abidal, che a giorni dovrà operarsi per un trapianto di fegato: «Toda la forza de esto gol es para Abi» (Tutta la forza di questo gol è per te, Abi), c'era scritto sulla maglia che la giovane punta indossava sotto la divisa di gioco. Nell'entusiasmo generale, il da poco entrato Morimoto ha approfittato per segnare il momentaneo 4-2, suo quinto gol in carriera alla Roma, ma Lamela, nel recupero ha siglato il definitivo 5-2. Un risultato da Barcellona, importante per una squadra che ultimamente faticava a segnare. Ora sarà la sfida con il Lecce, sabato, a dire se Totti e compagnia hanno trovato la verve giusta per chiudere il campionato in crescendo.

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