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Viviani: «Nel segno di Totti» De Rossi: emozione unica

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LaRoma Primavera si prende la rivincita del Viareggio con uno 0-0 poco emozionante, ma decisivo dopo il 2-1 dell'andata. L'ultima volta c'era riuscita nel 1994, con un giovanissimo Totti che segnò tre gol nelle finali con l'Inter. La nuova storia vincente è cominciata davanti ai ventimila dell'Olimpico, compreso Luis Enrique presente in tribuna insieme ai dirigenti. L'atmosfera da «grandi» intimidisce le squadre in campo, che per i primi diciassette minuti non combinano quasi nulla. Ci pensa Ciciretti a dare la scossa: un sinistro al veleno, deviato da Gouano, fa tremare il palo alla sinistra del portiere Branescu. Pericolo scampato dalla Juventus, che si fa coraggio ed entra nell'area giallorossa per la prima volta con Bouy: destro a incrociare fuori misura, ma già è qualcosa. La Roma risponde con Politano, che col sinistro piazza la palla dove Branescu non può arrivare, ma il guardalinee sventola la sua bandierina negando il gol all'esterno giallorosso, in posizione regolare al contrario di Tallo al centro dell'area. La Juventus vista a Viareggio sembra un lontano ricordo: i bianconeri di Baroni lasciano alla Roma il controllo della gara e la Coppa resta a due gol di distanza. Il primo tempo si chiude senza reti e senza troppe emozioni: Nego e Tallo provano almeno a centrare la porta prima di rientrare negli spogliatoi, mentre le stelle della Juventus restano opache. Chiarissime invece le parole dei tifosi romanisti nei confronti di Gianluca Pessotto, responsabile del settore giovanile bianconero, riferite al tentato suicidio del 2006. Ricordo che stona nella notte dedicata ai sogni dei giovani. La Juventus torna a farsi riconoscere nel secondo tempo: l'emozione lascia il posto alla grinta di Padovan, che al 6' viene chiuso e atterrato da Barba ma riesce ad alzarsi e a tirare d'istinto, sfiorando il palo più vicino. Tallo sfugge a Gouano e prova il destro, Branescu si allunga e concede solo l'angolo. Nego, propositivo come di consueto, sciupa il filtrante di Verre lasciando al portiere la possibilità di intervenire sui suoi piedi stranamente timidi. L'ingresso di Libertazzi per Padovan non somiglia affatto a quello decisivo nella gara d'andata. Da due calci piazzati vengono le maggiori minacce: a Chibsah risponde Viviani, ma le reti restano inviolate. Al 35' uno strepitoso Nego affonda sulla fascia sinistra e serve Tallo, limitato da Rubin. Frediani prova a emozionare il pubblico accorso in massa con un tiro last minute senza precisione che porta con sé una certezza: il tempo è scaduto, la Coppa è giallorossa. Dalla vincitrice del Viareggio ci si aspetterebbe una spinta in più per provare almeno a vincere la partita e fare bella figura. La prestazione sottotono dei giocatori qualitativamente migliori, come Spinazzola, Bouy e De Silvestro, spengono l'intera squadra, che dorme anche quando l'orologio dell'Olimpico dice che mancano solo tre minuti di recupero alla fine. Tutto persino troppo facile per la Roma di De Rossi, che ringrazia e si prende la Coppa, accontentandosi di uno 0-0 insapore ma bellissimo.

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