Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Alta classifica dall'ammucchiata alla diaspora

default_image

  • a
  • a
  • a

Sidimenticano, i piagnoni vestiti di bianco e nero, che a due minuti dalla fine Marco Rossi è stato falciato in area da Pirlo: solare fallo da rigore che Rizzoli non ha punito, e qui non si ragionava sui centimetri. Conte aveva affermato che per vincere la Juve doveva tornare a rendersi antipatica: in questo senso, può essere fiero di avere firmato il suo primo successo. A San Siro, il solito Ibra: un assist per il nono centro di Nocerino, bomber anomalo, e un gol splendido, quanto bastava per sterilizzare le velleità di un Lecce al quale non poteva bastare un lodevole impegno. Però la capolista dovrà perdere il vizio di andare in vacanza dopo che il risultato sembra regalarle tranquillità, era stato esemplare quel primo tempo da incubo a Londra, anche ieri colpevole indolenza dopo il vantaggio e le occasioni prodotte. Qualche spazio di troppo al Lecce prima che Zlatan chiudesse i conti, i pugliesi vanno a meno sette dal Siena salito a Cesena a camminare sulle macerie dei romagnoli. E così anche la battaglia per la sopravvivenza assume contorni ben definiti, due posti già assegnati, il Lecce tornato sull'orlo del baratro. Si avvicina ulteriormente all'Europa il Catania, vittoria su rigore contro la Fiorentina meritevole di meno arcigna sorte, ma intanto Montella sta confermando il suo buon diritto a una carriera non banale. Le notturne erano destinate a testare le comuni ambizioni di Lazio e Udinese per un posto in Champions, un duello che sembra proporle come assolute protagoniste, senza dimenticare però un Napoli in piena rincorsa. Ma Lazio e Udinese pagano i debiti contratti in settimana, i romani con i festeggiamenti per il derby, i friulani con le fatiche europee. Vittoria del Novara figlia della volontà e della grinta, furto arbitrale all'Udinese, il trionfo del Bologna all'Olimpico è invece un mezzo suicidio della Lazio che finisce in nove, imperdonabile la follia di Matuzalem, l'unico gol un ridicolo harakiri di Rubin. E così l'alta classifica, a lungo una vera ammucchiata, diventa diaspora, le prime due corrono per loro conto, si accorcia soltanto il divario tra la zona Champions e quella dell'Europa League.

Dai blog