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Simone Pieretti Piè veloce Ibra distrugge il Palermo, l'ira funesta dello svedese annienta gli avversari.

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AlBarbera poker servito per i rossoneri: finisce quattro a zero. In serata la seconda bella notizia col pareggio della Juventus. La squadra di Allegri allunga a +3 in attesa del recupero dei bianconeri in programma mercoledì prossimo a Bologna. I milanisti si impongono con una facilità spaventosa, nonostante le assenze di Nesta, Flamini, Aquilani, Gattuso, Seedorf, Pato e Cassano, e la squalifica di Mexes. C'é Ibrahimovic, e tanto basta. Lo svedese spacca gli equilibri segnando tre gol in quattordici minuti - dal 21' al 35' - grazie ai quali rafforza la candidatura della propria squadra alla vittoria finale in modo da poter bissare il tricolore della passata stagione. Per chi lo avesse dimenticato, lo svedese ha vinto sul campo gli ultimi otto scudetti nelle ultime otto stagioni: é spaventosamente decisivo, e spaventosamente cattivo. Sportivamente parlando. Il Milan parte subito a testa bassa: Abate affonda sulla destra e serve Nocerino: il tiro dell'ex termina alto sopra la traversa. Al 3' Viviano é costretto a intervenire su un destro dal limite di Ibrahimovic. Poi Emanuelson, sugli sviluppi dell'angolo successivo, calcia malamente di sinistro da buona posizione. Al 7' ancora l'olandese protagonista con un destro dal limite dopo uno scambio con Muntari: Viviano blocca senza affanni. La manovra dei rossoneri é fluida, la squadra di Allegri arriva in zona tiro con estrema facilità. Il Palermo fatica a contenere la manovra degli avversari: i pericoli arrivano spesso dalla corsia di sinistra dove pesa l'assenza dello squalificato Balzaretti. In mezzo le cose non vanno tanto meglio, con Silvestre costretto a guardarsi la partita dalla tribuna. Al 12' Barreto prova la soluzione col destro dopo una buona azione personale, Abbiati controlla agevolmente. La risposta del Milan é affidata al sinistro di Muntari che finisce fuori dallo specchio. Al 21' il Milan passa. E lo fa con Ibrahimovic che sfrutta un buon assist di Robinho e di sinistro mette la palla all'incrocio. Nell'occasione, grave l'errore di Mantovani che perde palla in fase di impostazione. Il Milan rischia alla mezz'ora: sugli svipuppi di un corner Mantovani calcia a botta sicura trovando la respinta provvidenziale di Abate. Sulla ripartenza i rossoneri raddoppiano. Contropiede impostato da Robinho, palla a Ibrahimovic che di mezza punta - col sinistro - mette dentro: Palermo zero, Milan due. E non é finita. Passano tre minuti e la tripletta é servita. Lo svedese controlla il pallone al limite, - leggermente spostato sul versante sinistro dell'attacco - alza la testa e con un interno destro infila Viviano sul palo più lontano. Trentaquattro minuti, tre gol. E sarebbero quattro se Viviano non sfruttasse tutta la sua reattività nel respingere l'ennesima conclusione ravvicinata dell'attaccante milanista. In avvio di ripresa il portiere del Palermo é nuovamente chiamato a intervenire su una punizione dal limite di Thiago Silva, poi su un destro di El Shaarawy. Ma al 13' il Milan passa ancora con Thiago Silva che - sugli sviluppi di un corner - di testa anticipa tutti sfruttando un cross calibratissimo di El Shaarawy. Poker servito. Il Palermo prova almeno a salvare l'onore, ma il tiro di Barreto - con Abbiati ormai fuori causa - si infrange sul palo. Unica nota stonata nella serata siciliana sono gli infortuni di Emanuelson e Antonini. Ora spazio alla Champions League: martedì c'é Arsenal, si va a Londra. Il risultato maturato all'andata garantisce la qualificazione: la partita dell'Emirates Stadium vale quanto una sfida tra gitanti sul prato di Hyde Park anche se Galliani continua a fare tutti gli scongiuri di rito ricordano quanto accaduto qualche anno fa a La Coruna contro il Deportivo.

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