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Gregucci: sogno il bis di Miro

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«Serve freddezza, sarà fondamentale anche Mauri»

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Quantoè stata importante la vittoria contro la Fiorentina? «Era stata una settimana non facilissima sotto l'aspetto psicologico alla vigilia, per fortuna la squadra ha risposto bene contro i viola, capitalizzando al meglio l'azione rifinita da Hernanes per Klose. Poi ho visto una buona difesa nella ripresa e una squadra che ha saputo soffrire fino all'ultimo». Un suo giudizio sulla vicenda delle dimissioni di Reja. «In pochi possono esprimere un giudizio sulla vicenda, personalmente rispetto e stimo il professionista Edy Reja. I risultati li ha portati, poi si può discutere la tipologia di gioco che produce la sua squadra. La Lazio, comunque, sta facendo un'ottima stagione, e non vorrei ritrovarmi alla sagra del masochismo». La Lazio può arrivare terza? «È lì, e poi non vedo grandissime concorrenti. La qualità nel calcio in Italia non è elevatissima, l'Atalanta sarebbe settima senza la penalizzazione. Non abbiamo più i campioni di una volta, non ci sono più i Platini, i Maradona. Gli ultimi panda sono Pirlo, Nesta e Buffon. Siamo dietro agli spagnoli, ed agli inglesi. In questo scenario sarebbe delittuoso non centrare la Champions per una squadra esperta come la Lazio». Come valuta la Roma? «Il tecnico della Roma mi piace tanto, ma non so quanto potrà resistere nel tritacarne del calcio italiano. La Roma sta puntando sui giovani, apprezzo la continua ricerca del gioco. Stimo molto Daniele De Rossi, il giocatore moderno per eccellenza. Non avendo maturità, può subire in difesa». Come deve affrontare il derby la Lazio? «Sarà importante l'atteggiamento di squadra. La Lazio dovrà essere brava ad attendere e colpire, non dovrà pressare molto alta. L'asse Hernanes-Klose sarà fondamentale, Ledesma dovrà coprire su Totti». L'uomo partita? «Klose, è un vero fuoriclasse. Ci ha dimostrato di avere ancora brillantezza atletica, e poi i tedeschi li conosco, non sbagliano mai, ho giocato con gente come Riedle e Doll. Anche Mauri è fondamentale per la manovra laziale, un giocatore tattico capace di fare bene entrambe le fasi». I derby giocati da lei? «Era un altro calcio, il derby era molto sentito, era una guerra, c'era tanto agonismo. Ricordo un derby nel quale noi eravamo rimasti in 9 per l'espulsione di Soldà e Sclosa, e loro in 10 per il rosso a Desideri; ed eravamo sotto per il gol di Voeller su rigore. A 10 minuti dalla fine pareggiò Ruben Sosa. Ricordo il gol nel finale di Gascoigne nel 1992, ha esultato come un forsennato, non si fermava più. Della Roma mi piaceva molto Bruno Conti, mentre Tempestilli era quello che conoscevamo meglio perché abitava a Roma Nord e lo frequentavamo». Le piacerebbe vedere Zola sulla panchina della Lazio in futuro? «Si vive di futuro tenendo bene in mente il presente. La Lazio ora deve pensare solo al rush finale per la Champions. Come per il discorso del mercato di gennaio, dobbiamo fidarci della società, poi valuteremo i risultati». Per chiudere, una qualità per vincere il derby? «La freddezza. Con i nervi saldi si può cercare il colpo».

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