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Daniele Palizzotto Avanti con Ranieri, almeno per ora.

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Ilpresidente dell'Inter è amareggiato per la sonora lezione rimediata venerdì sera dal Bologna, ma dopo aver abbandonato lo stadio in anticipo ha valutato con attenzione ogni possibile scenario. Mercoledì i nerazzurri sono attesi dalla trasferta Champions di Marsiglia, una partita troppo importante nell'economia stagionale: cambiare ora la guida tecnica della squadra sarebbe oltremodo rischioso. Certo la delusione in casa Inter è grande. Dopo il filotto di vittorie centrato tra dicembre e gennaio (nove successi in dieci match), le difficoltà d'inizio stagione sembravano un lontano ricordo. E invece questa prima parte del girone di ritorno è stata persino peggiore dell'andata: un punto in cinque partite, 13 gol subiti e soltanto 4 segnati. Numeri da retrocessione, statistiche da allarme rosso. Per questo ieri mattina la dirigenza nerazzurra si è radunata ad Appiano Gentile per seguire l'allenamento nerazzurro. Il direttore dell'area tecnica Marco Branca, il direttore sportivo Piero Ausilio e il vicedirettore generale Stefano Filucchi hanno testato lo stato di salute della squadra, tenuta a rapporto da Ranieri prima dell'inizio della seduta per analizzare e comprendere le ragioni della crisi. Subito dopo la partita con il Bologna il tecnico ha ammesso le proprie responsabilità, chiedendo scusa ai tifosi e a Moratti. In effetti le ultime scelte di Ranieri – Forlan ala sinistra, Sneijder decentrato, Poli trequartista e i continui cambi di modulo – hanno lasciato dubbi e perplessità, ma gli errori marchiani commessi dalla coppia Lucio-Ranocchia, l'eterna stanchezza del duo Cambiasso-Zanetti e l'inusuale inconsistenza di Sneijder non possono essere addebitate sul conto dell'allenatore.Tutto questo è stato soppesato con attenzione da Moratti, illuminato anche dagli errori commessi in passato. Basti pensare alla stagione 1998-99, quando il presidente nerazzurro ruotò addirittura quattro tecnici (Simoni, Lucescu, Castellini e Hodgson). L'Inter deve aprire un nuovo corso, è chiaro, ma la rivoluzione verrà avviata a fine stagione, quando sulla panchina nerazzurra potrebbe arrivare un nome importante (il sogno di Moratti resta Guardiola, ma anche la candidatura di Villa Boas è forte). Ora, però, è il momento di stringersi attorno a Ranieri: la soluzione-ponte Figo-Baresi non convince appieno, e poi la partita di Marsiglia è importante per risollevare le sorti della stagione e ripagare l'affetto dei tifosi. In primis il piccolo Filippo, autore di un simpatico striscione nella partita con il Bologna («Potete vincere? Altrimenti a scuola mi prendono in giro!»): la società lo ha ricompensato il bambino con un invito stamattina alla Pinetina e la maglia ufficiale, ma lui forse preferirebbe una vittoria in Champions.

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