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Il ds prova a salvare il soldato Kjaer e non solo...

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maper favore!), fa una certa impressione vedere un direttore sportivo che ci mette la faccia, si assume le sue responsabilità per qualche palese passo falso della sua squadra e non pensa a «blindare» il suo di dietro ma piuttosto a «proteggere» i suoi uomini: anche i più imbarazzanti. L'operazione «salviamo il soldato Kjaer» è partita, sugli esiti si vedrà più avanti, ma di fatto ieri il ds giallorosso ha provato a giustificare gli errori «biondi e alti un metro e novanta»: che saltano agli occhi probabilmente più di altri. Il problema è che il difensore danese, che a fine stagione la Roma dovrà decidere se riscattare, fin qui è stato davvero inguardabile e gli episodi a suo discapito sono tanto plateali quanto letali per i giallorossi: sono costati sei punti pesanti (tre al derby). Ma la difesa legittima, così come la conferenza stampa di presentazione di Marquinho, sono sembrati quasi marginali, perché Sabatini ha snocciolato quale sarà la strada da seguire da qui in avanti: rifiutando anche il buonismo che sta forse «soffocando» questa squadra ancora in crescita. Questa Roma vuole vincere e iniziare a farlo da subito, altro che anno di transizione. Il messaggio è chiaro a tutti ed è un bel «siluro» diretto ai giocatori: o meglio ad alcuni di loro. C'è poco tempo, perché nelle prossime quindici partite, molti giallorossi dovranno dimostrare di essere da Roma:di poter meritare un posto nel futuro. Vale per i dieci acquisti dell'estate (la maggior parte già promossa), ma anche per qualcuno del vecchio corso. Altro che epurazione effettuata, il lavoro da fare è tanto ancora... siamo solo all'inizio.

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