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Napoli vuole il successo scacciacrisi

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Iltecnico rivela di aver parlato a lungo con la squadra dopo la sconfitta in Coppa Italia contro il Siena. Si è dedicato all'ingegneria psicologica, come lui chiama il lavoro sulla testa dei giocatori: «Inconsciamente abbiamo perso l'umiltà che ci permetteva di fare risultato anche con le piccole, crediamo di essere talmente forti da non dover rincorrere l'avversario. Dobbiamo ritrovare quella mentalità da lottatori». Bastone e carota: «La squadra è viva e in generale sono contento. Siamo ancora in corsa in Champions e in Coppa Italia e anche in campionato tutto può succedere». Il presente e il futuro: «Dico ai tifosi di sostenere il gruppo, garantisco per il loro impegno. E voglio sottolineare che la crescita che stiamo facendo, passi falsi compresi, è un patrimonio che il Napoli si ritroverà l'anno prossimo». Impossibile chiedergli del Chelsea (Villas Boas è atteso al San Paolo) e del suo addio al Napoli a fine stagione, sotto con il Chievo, allora. E mano alla formazione: la squalifica di Cannavaro porta Britos e uno tra Fernandez e Grava nella difesa a tre, a centrocampo Inler titolare in coppia con Dzemaili, Zuniga a destra e Dossena a sinistra, Pandev nel tridente con Lavezzi e Cavani. Riposo quindi per Maggio, Gargano e Hamsik (se giocherà farà 200 presenze in maglia azzurra) in vista di Fiorentina e Chelsea. Di Carlo non dovrebbe modificare il suo Chievo, ma oltre al 4-3-1-2 ha provato anche un più «chiuso» 4-4-2. Ci saranno i «napoletani» Sorrentino e Sardo, Thereau trequartista alle spalle di Paloschi e dell'amuleto Pellissier.

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