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Così il 14 gennaio

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Iventicinque minuti più recupero concessi da Tagliavento, dopo l'interruzione per pioggia del 14 gennaio scorso, non bastano per portar via dal Massimino tre punti pesanti che avrebbero consentito alla Roma di continuare a sognare in grande. Un punto cambia poco all'attuale classifica dei giallorossi che tornano però nella Capitale con molte certezze in più: e non solo per l'intensità pazzesca della mezz'ora giocata nella quale tutti hanno messo davvero l'anima, ma per la crescita di questo gruppo che s'è presentato con un attacco fatto da tre giocatori che non arrivano complessivamente a sessant'anni. E queste buone notizie giungono proprio su un campo difficile come quello di Catania dove Montella sta facendo davvero un lavoro egregio: non saranno molti quelli che torneranno indenni dalla trasferta siciliana. In campo c'erano infatti, probabilmente, i due allenatori che stanno esprimendo le cose migliori in serie A. E il bilancio per entrambi, dopo la mezz'ora al fulmicotone di ieri sera, è assolutamente positivo: forse il Catania per quanto fatto vedere prima dell'interruzione avrebbe meritato i tre punti, ma ieri sera la Roma probabilmente ci ha messo qualcosa di più. Quindi alla fine il pareggio, seppur muovendo poco la classifica (per la Roma forse ancor meno), è il risultato più giusto per somma ammissione anche dei tecnici a fine gara. Una parata da fenomeno per Stekelenburg, almeno un paio di occasioni che la Roma poteva sfruttare meglio e tanta adrenalina per tutti.Senza De Rossi e Totti, rimasti a Roma (perché già sostituiti), Luis Enrique ha puntato sulla linea verde: che più verde non si può. Fuori Bojan, dentro Piscitella che già qualcosa di buono aveva fatto vedere nel finale con l'Inter e che anche stavolta dimostra di avere i numeri giusti per essere promosso tra i grandi. Per Bojan invece si tratta di una bocciatura, perché se nel ballottaggio «naturale» ultimamente Luis Enrique gli ha sempre preferito Borini (giustamente), stavolta si è visto sorpassare addirittura da un non ancora diciannovenne: segnale chiaro. Il tecnico a fine gara spiega la scelta di Piscitella, uno «molto bravo a saltare l'uomo», ma la cosa lenisce solo parzialmente il dolore dello spagnolo «offensivo»: anche l'altro, quello «difensivo» ovvero Josè Angel, è rimasto in panchina. Ora il Siena nel posticipo serale di lunedì: il tecnico ritroverà l'esperienza di Totti, ma dovrà fare ancora a meno di De Rossi squalificato. Sarà l'occasione giusta per dimostrare che questa Roma può rinunciare anche a un giocatore fondamentale come lui. Luis Enrique ha intrapreso la strada giusta e ora inizia anche a capire l'aria della capitale. La risposta che chiude la serata sulla polemica del ds biancoceleste Tare dice tutto: «Chi???».

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