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Il Genoa manda l'Udinese ko

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Adessotocca a noi resistere: per farlo, però, dovremo tirare fuori più del cento per cento di noi stessi». Il bilancio che Antonio Conte traccia alla fine della partita pareggiata contro il Cagliari ha il gusto amarognolo di chi sa di avere sprecato una gran bella occasione. Uno a uno alla fine: gol di Vucinic dopo una manciata di minuti del primo tempo, pareggio di Cossu a inizio ripresa. Tanto altro, a dire il vero, non c'è stato. Se non un epilogo che merita di essere raccontato. Minuto 93: il neo entrato Borriello serve appena dentro l'area Krasic, tutto solo davanti ad Agazzi. È la palla della possibile rinascita per l'ex Cska: invece il biondo ciabatta di sinistro e la palla finisce fuori di tre metri abbondanti. Per colui il quale ancora la scorsa estate era il testimonial della campagna abbonamenti della Signora, l'ennesimo pomeriggio da incubo. Non è comunque stata solo colpa sua se la Juventus è stata fermata per la terza volta sul pareggio casalingo dopo avere già rallentato contro Bologna e Genoa: i bianconeri hanno disputato un appena onesto primo tempo grazie alla più bella azione del match, con sei tocchi nello stretto da parte di Bonucci, Lichtsteiner, Pepe, Marchisio e ancora Lichtsteiner prima della conclusione ravvicinata da parte di Vucinic. Pareva tutto facile, a quel punto. Invece, pian piano e dopo avere scampato un paio di pericoli, il Cagliari si organizzava: se solo Ibarbo fosse stato più concreto, magari il pareggio sarebbe arrivato anche prima. Invece si andava al riposo con i sardi che si lamentavano per tre possibili rigori non concessi (tocchi di mano di Barzagli, Bonucci e Pirlo) e Buffon che però tutto sommato non correva rischi enormi. Il colpo di scena apriva però la ripresa: sinistro dal limite di Cossu, al primo gol stagionale, e Juve che finiva in apnea. Poche idee, Pirlo annebbiato e Pepe senza benzina facilitavano il compito del Cagliari, tonico invece di suo con Dessena, Nainggolan e l'onnipresente Cossu. Conte le provava tutte: chiedeva il miracolo a Del Piero, un cui colpo di testa su punizione di Pirlo finiva tra le gambe di Agazzi per l'azione più pericolosa della ripresa, poi buttava dentro anche lo sciagurato Krasic e Borriello. E il finale all'arma bianca regalava solo carbone ai bianconeri, cui il 18esimo risultato utile di fila (record di sempre, a inizio stagione) va a dir poco di traverso. «Sappiamo di dovere soffrire – ha detto alla fine Conte – ma non dobbiamo mai dimenticare da dove arriviamo. Le partite vanno messe in ghiaccio prima, invece noi facciamo fatica a chiuderle. Andiamo avanti, sapendo le difficoltà che ci aspetteranno domenica dopo domenica».

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