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I biancocelesti in coro: "Meritavamo il pareggio".

Juventus, Simone Pepe in gol contro la Lazio

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Tanta delusione in casa biancoceleste. Ma anche la convinzione di aver giocato alla pari con la squadra più in forma del campionato. Mai la Juventus era stata messa sotto in questo modo nell'avvio di stagione. La Lazio, prima di subire il gol e nei venti minuti iniziali della ripresa, ci è riuscita. «Ci è mancato solo il gol - esordisce Tommaso Rocchi, alla prima da titolare in questo campionato - purtroppo nel nostro momento migliore siamo stati colpiti e poi la Juve, con grande maturità, è riuscita ad amministrare il vantaggio. Gli episodi sono decisivi in partite del genere, noi meritavamo almeno una rete, ma bisogna cogliere l'aspetto positivo:questa gara ha dimostrato che possiamo giocarcela davvero con tutti». Rocchi ha ingaggiato una sfida personale con Buffon anche se in una delle occasioni più nitide non è stato il portiere bianconero a negargli il gol: «Mi hanno detto della mano di Barzagli - racconta il capitano - ma sul momento io non mi ero accorto proprio di nulla, per questo non ho protestato». L'altro uomo più pericoloso della Lazio è statoHernanes. «Abbiamo dimostrato di essere in un buon momento di forma - ha detto il brasiliano - e dobbiamo anche ringraziare anche la Juventus. In genere le altre squadre vengono qui a chiudersi, loro non lo hanno fatto e ne è uscita una bella gara. È vero, abbiamo perso, ma da gara dobbiamo uscire ancora più convinti della nostra forza. Se solo avessi avuto miglior sorte su quel palo...». Alvaro Gonzalez ha rilevato Brocchi nella ripresa e ha cercato di dare la scossa ai compagni: «Il rammarico principale riguarda i primi venti minuti del secondo tempo - spiega l'uruguaiano - in quel frangente avremmo potuto trovare il pareggio e poi, chissà, magari anche provare a vincerla. Meritavamo senza dubbio il pareggio». Ora la Juventus sembra la più seria candidata alla scudetto. «Con questa vittoria sono andati abbastanza avanti, anche considerando la partita in meno - conclude "El Tata" - e forse noi usciamo un po' ridimensionati in campionato. Però c'è anche l'obiettivo importante dell'Europa League». Protagonista in negativo della serata Djibril Cisse. Le telecamere lo hanno spesso cercato mentre se ne stava rabbuiato in panchina. Poi il francese ha cercato di dare il suo contributo alla causa negli ultimi venticinque minuti ma non è riuscito a incidere: «Abbiamo avuto diverse occasioni ma non siamo stati capaci di sfruttarle - ha detto il francese - ma io credo che questa squadra, per crescere ancora, abbia solo bisogno di ricominciare a crescere al più presto». Impossibile sorvolare sul suo momento difficile. Cisse ormai non riesce ad andare a segno da oltre settanta giorni: «Io sono ancora alla ricerca dei ritmi migliori per adattarmi al calcio italiano - è la sua "diagnosi" - ma sono molto fiducioso, mi sbloccherò al più presto». La prima panchina in campionato sembra non aver lasciato strascichi: «L'allenatore non mi ha spiegato nulla - dice senza cercare toni duri - mi ha semplicemente comunicato la cosa senza aggiungere altro».

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