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Quattro schiaffi all'Inter

L'attaccante del Palermo Fabrizio Miccoli esulta dopo il goal dell'1-1 all'Inter

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Palermo porta male a Gasperini. Sconfitto nell'ultima partita alla guida del Genoa, sconfitto nella prima uscita sulla panchina dell'Inter. Al Barbera finisce 4-3 per la squadra di Devis Mangia, e per i nerazzurri il campionato comincia subito in salita, come non accadeva addirittura dal 2000. Un mese per convincere tifosi e opinione pubblica della bontà del nuovo progetto tattico. Fissato alla vigilia il termine temporale, Gasperini si presenta al Barbera forte dell'amato 3-4-3, con Zanetti in difesa, Jonathan e Nagatomo esterni e il tridente Zarate-Milito-Forlan.   Il campionato è appena cominciato, e dunque il tecnico di Grugliasco merita comprensione e fiducia, ma qualche domanda è lecito avanzarla. Il nuovo modulo è adatto alle caratteristiche dei giocatori nerazzurri? Perché bocciare dopo appena mezz'ora l'ultimo arrivato Zarate, inconcludente ma in linea con la prestazione generale? E davvero il 32enne Forlan è stato acquistato per fare il tornante?   Il Palermo ha i suoi meriti: tanta corsa, pressing alto e idee tattiche chiare. Mangia, promosso dalla Primavera dopo l'esonero-lampo di Pioli, sceglie di attaccare la fascia destra dell'Inter e mette in grande difficoltà l'intero impianto difensivo nerazzurro. Il nuovo arrivato Jonathan è distante anni luce da Maicon. Da quella parte Miccoli, Ilicic e Balzaretti fanno ciò che vogliono.   Di conclusioni, però, non c'è traccia. Nei primi 30' l'Inter non riesce mai a passare la metà campo. Poi al 33' arriva l'episodio che sblocca la partita: sul primo corner nerazzurro, Stankovic prova la conclusione da fuori e festeggia il 33° compleanno con un assist involontario per Milito, che devia in rete da due passi. Trovato il vantaggio e sostituito Zarate con Sneijder, l'Inter non riesce però a prendere in mano la gara. Il Palermo riacquista coraggio e ci prova già nel finale del primo tempo con Miccoli, prologo del pareggio che arriva al 3' della ripresa: Acquah azzecca un grande lancio, Lucio dimentica il fuorigioco e il Romario del Salento batte Julio Cesar. A dimostrazione del lavoro che aspetta i due tecnici, all'improvviso le squadre si allungano e comincia una partita spettacolare. Al 6' l'Inter torna in vantaggio: Silvestre stende goffamente Milito e l'arbitro Brighi, che poco prima non aveva punito una fallo di mano di Migliaccio, fischia il rigore trasformato ancora dall'argentino. Passano 3' e nelle praterie concesse dal centrocampo nerazzurro nasce la splendida azione Hernandez-Ilicic-Miccoli, con tocco finale dell'attaccante uruguaiano. Nei restanti 35' succede di tutto: il Palermo spreca con Ilicic, poi l'Inter guadagna campo con Sneijder. Ma al 41' ci pensa il solito Miccoli, con una punizione fantastica. E due minuti più tardi Pinilla fulmina Julio Cesar. Il primo gol italiano di Forlan non cambia la sostanza. Il Palermo festeggia, l'Inter deve lavorare. «Siamo stati in vantaggio quando non lo meritavamo, e non siamo riusciti a tenerlo due volte. Ma nel finale avevamo la partita in mano, potevamo vincere noi e invece nel momento più favorevole abbiamo perso la partita. È un grosso rammarico», è l'amaro commento di Gasperini. Sulla sostituzione di Zarate con Sneijder dice: «Zarate stava soffrendo atleticamente e si vedeva. Quando è entrato Wes abbiamo fatto bene». Secondo Gasperini «ci sono situazioni che ci devono far riflettere molto, prendere contropiedi ripetuti da azioni di calci d'angolo nostri non può essere normale. L'attenzione e la concentrazione devono migliorare». Sul 3-4-3 Gasperini tira dritto: «È vero che nelle ripartenze abbiamo subito ma i primi due gol li abbiamo presi a difesa schierata, e il terzo su palla inattiva. Paghiamo delle distrazioni che sono troppo pesanti per le nostre ambizioni, sono tutte situazioni non accettabili, non è questione di una difesa o l'altra». Qualche colpa c'è l'ha anche Julio Cesar: «Sono molto arrabbiato con me stesso. Stavo facendo una bella partita, ma dopo la punizione di Miccoli mi sono forse deconcentrato e ho subito anche il gol di Pinilla. Questi palloni aiutano chi tira. C'è tutto il tempo per rifarsi».

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