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Flavia crolla

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DanielePalizzotto Dalle nuvole di New York spunta l'incubo Kerber. Dopo due giorni di pioggia incessante e rinvii snervanti, agli Us Open torna il sole, ma svanisce il sogno di Flavia Pennetta, bloccata nei quarti di finale dalla sorprendente tedesca ma soprattutto da se stessa, incapace di reagire alla giornata storta e meritare la prima semifinale Slam. Una delusione gigantesca per la Pennetta, quasi incredula di fronte alle fulminanti accelerazioni della Kerber. Eppure soltanto due mesi fa, ancorché sull'amata terra rossa di Bastad, Flavia aveva dominato la modesta 92 mondiale, rifilandole un netto 6-2 6-3. Cos'è successo stavolta? Dov'è finita la fantastica giocatrice che aveva sbattuto fuori dal torneo la favorita Sharapova e resistito alla potenza della cinese Peng? Eppure sembrava avercela fatta Flavia, avanti 3-1 nel terzo set nonostante errori e orrori vari. Il baratro era ormai alle spalle, l'incubo manifestatosi sul 6-4 4-2 Kerber sembrava svanito, con la tedesca bloccata dalla paura del grande risultato. E invece eccolo tornare all'improvviso, sotto forma di terribili doppi falli, incredibili errori da fondo e clamorosi disastri al volo fino al 6-4 4-6 6-3 finale. Con un dubbio che è quasi certezza: quando ricapiterà un'occasione simile alla Pennetta? E così, mentre l'Italia non può consolarsi con la semifinale raggiunta nel doppio maschile da Bolelli e Fognini, domani sera sarà la Kerber a godersi l'inatteso palcoscenico della prima (e con ogni probabilità unica) semifinale Slam, opposta alla ritrovata Stosur, impietosa nei confronti della numero 2 Zvonareva (6-3 6-3). Nell'altra semifinale, invece, l'inarrestabile Serena Williams (7-5 6-1 alla Pavlyuchenkova) testerà le ambizioni della numero uno Wozniacki (6-1 7-6 alla Petkovic). Se Flavia piange, gli organizzatori finalmente sorridono, felici per i lenti progressi nel programma del singolare maschile. Sorridono meno Nadal e Murray, bravi a sbrigare in fretta la pratica degli ottavi ma ora costretti a imprese da superuomini per vincere il torneo, con tre partite nei prossimi tre giorni maltempo permettendo (in agguato per tutto il weekend). Ci ha messo qualche minuto in più Nadal contro Muller, ma soltanto per il piccolo handicap rimediato il giorno precedente, quando tra una scivolata e l'altra era finito sotto 0-3. Uscito il sole e asciugato il campo, come era prevedibile non c'è stata partita: Nadal ha recuperato il break e poi è volato via, dominando 7-1 il tie-break del primo set e chiudendo rapidamente 6-1 6-2. Ancor meno ha faticato Murray contro l'eterna promessa americana Donald Young, ex numero uno under 18 ma solo 84 mondiale a 22 anni. Il precedente vinto a marzo sul cemento di Indian Wells dal giovane di Chigago non poteva far testo: troppo falloso allora lo scozzese, troppo brutto per essere vero. Young, pur migliorando nel braccio e soprattutto nella testa, l'avrà capito ieri, dopo il devastante 6-2 6-3 6-3 rimediato sul Grandstand. Oggi Murray tornerà in campo nei quarti contro Isner (7-6 3-6 7-6 7-6 a Simon), mentre Nadal troverà il redivivo Roddick, infuriato per le cattive condizioni del Louis Armstrong tanto da bloccare per due ore il match contro Ferrer, pretenderne lo spostamento sul campo 13 e poi sfogare la sua ira sullo spagnolo (6-3 6-4 3-6 6-3). Avversari permettendo, domani Andy e Rafa si ritroveranno stanchi e affaticati in semifinale, mentre Djokovic e Federer (tornati in campo nella notte contro Tipsarevic e Tsonga) possono godersi il giorno di vantaggio, mentre la finale verrà disputata per il quarto anno consecutivo di lunedì.

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