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Borriello è l'uomo in più

Marco Borriello della Roma

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Da peso ad arma segreta il passo può essere breve. Marco Borriello è ancora un giocatore della Roma e forse in troppi lo hanno dimenticato. Dopo la mano tesa di Totti alla società, tocca a lui uscire allo scoperto interrompendo mesi di silenzi e trattative. È stato a un passo dall'addio, più per esigenze di bilancio che per scelta sua, aveva addirittura trovato casa a Parigi e in extremis era pronto a dire sì al Genoa. Alla fine è rimasto e non è detto che sia un problema. «Il mio pensiero - racconta Borriello - è sempre stato quello di restare. Quando ho saputo che volevano cedermi ci sono rimasto di stucco. Mi hanno fatto giocare in Europa League ma il giorno dopo sono finito sul mercato. C'era confusione, poi il 30 agosto ho parlato con Sabatini che mi ha detto che ero fuori dal mercato. La mattina dopo Luis Enrique mi ha risposto allo stesso modo. Da lì sono stato sempre più convinto di restare: mi hanno fatto sentire di nuovo importante e si è ricreata sinergia. Così mi sono tolto il mercato dalla testa nonostante avessi richieste importanti da tre-quattro squadre». Il discorso potrebbe riaprirsi a gennaio, intanto Luis Enrique e la Roma si ritrovano in casa un bomber in più dentro un attacco potenzialmente atomico. L'ex milanista ha chiuso la scorsa stagione con 17 gol tra campionato e coppe, dividendo con Totti lo scettro di capocannoniere della squadra. Decisivo nella prima parte, spettatore proprio del capitano nella seconda, Borriello ha parecchia rabbia accumulata da sfogare sul campo. «Devo delle scuse a Ranieri - ammette - l'anno scorso è stato l'unico a darmi fiducia. Avrei potuto spendere qualche parola positiva per lui e non l'ho fatto. Con Montella non ho più giocato, ho perso la Nazionale ma ora mi impegnerò per riconquistarla». C'è un filo che unisce le parole di Borriello a quelle del capitano di mercoledì. Insieme a De Rossi e Pizarro sono due rappresentanti di spicco del gruppo dei «vecchi», nonostante il centravanti napoletano sia arrivato a Trigoria soltanto l'anno scorso. Durante l'estate hanno condiviso incertezze e speranze sul nuovo progetto, ora escono allo scoperto insieme per dare una mano alla Roma. «Totti e Luis Enrique - assicura Borriello - saranno le nostre armi in più. Francesco è indiscutibile, al Milan ho giocato con cinque Palloni d'Oro e lui ha la stessa velocità mentale loro. L'allenatore ha le idee chiare e grandi motivazioni. Se riusciamo a fare quello che ci chiede, ci divertiremo sia noi che i tifosi e raggiungeremo traguardi importanti. La nuova società ha portato un'energia positiva che mancava da un po' a Trigoria e il capitano ha fatto altrettanto con le sue parole. Adesso vogliamo dimostrare la nostra forza e speriamo di farlo già domenica con una bella vittoria». Contro il Cagliari SuperMarco rischia di iniziare ancora come spettatore. Luis Enrique non lo vede come attaccante centrale e per gli altri due ruoli del tridente gli preferisce Bojan e Osvaldo. Ma se è vero che il tecnico sceglie la formazione in base agli allenamenti, allora Borriello può recuperare posizioni in fretta. Perché tutto gli si può dire, tranne che non spinga come un matto durante la settimana.

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