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La ricetta di Prandelli «L'Europeo comincia ora»

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CesarePrandelli la sua crisi, quella del calcio, l'ha saputa risolvere con la qualificazione anticipata a Polonia-Ucraina 2012. Il consolidamento deve ancora arrivare, di fatto però «abbiamo scollinato», come dice il ct. «Per me - assicura - Euro 2012 comincia adesso. Immaginare sei mesi di vacanza, e poi ci rivediamo a giugno, sarebbe un grande errore. Bene fa Pirlo a dire che possiamo vincerlo, quell'Europeo: pensare positivo fa bene, ma le cose realizzate fanno ancora meglio. In Polonia e Ucraina dovremo essere protagonisti: perciò lascio da parte i proclami e prometto serietà, carattere e generosità». Non lacrime e sangue, dunque, ma qualche sacrificio sì. E i primi a cui chiederlo sono i club. «L'Italia una parentesi? Ormai l'ho capito, non c'è grande entusiasmo finché non arriva la grande manifestazione, e allora tutti si sentono la maglia azzurra sulle spalle. Va bene così. Però qualche ora in più di lavoro questa nazionale se la merita. La Figc mi supporterà, i club capiranno, non vogliamo toccare i loro interessi. Mi basterebbe avere i giocatori un giorno e mezzo in una settimana, magari divisi per reparti». In questi incontri il ct cercherà di completare un gruppo «che non è chiuso, ma apertissimo, al di là dei debiti di riconoscenza. Totti, Del Piero, Di Natale: se uno di questi segna gol a raffica, fa una stagione strepitosa ed è in forma smagliante - osserva - che sciocco sarei a non prenderli in considerazione anche solo all'ultimo?». È un'ipotesi per assurdo. Piuttosto, si lavorerà sulla crescita di Balotelli. «Mario deve pensare solo a fare il calciatore, trovare la costanza di prestazioni come contro la Slovenia. Per lui, come per tutti mi auguro tante partite internazionali, è quella la vera crescita per un giocatore, oggi».

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